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L’inglese negli Stati Uniti: Texas accent

07/02/20 17.55

Il percorso che il blog di Speak dedica agli accenti e dialetti dell’inglese ha una valenza doppia. Si tratta di una esplorazione prevalentemente linguistica che ti fa apprezzare le variazioni di una lingua parlata da circa un miliardo di persone in 70 paesi differenti e che si modifica a seconda del luogo geografico in cui ci si trova. Ma a questo lato linguistico affianchiamo anche quello più strettamente culturale, ovvero la conoscenza della storia che c’è dietro uno slang, un linguaggio e il territorio che lo ha generato.

Speak ti porta, allora, alla scoperta del Texas, uno degli stati americani con l’estensione maggiore, nel profondo sud al confine con il Messico. Non è un caso che persino la pagina Wikipedia dedicata al Texas si apra con un omaggio di John Steinbeck, uno dei padri della letteratura americana del Novecento, che scriveva:

I have said that Texas is a state of mind, but I think it is more than that. It is a mystique closely approximating a religion. And this is true to the extent that people either passionately love Texas or passionately hate it and, as in other religions, few people dare to inspect it for fear of losing their bearings in mystery or paradox.

e continua poi con la constatazione che il Texas, pur nella sua estensione e varietà di paesaggi,

[…] has a tight cohesiveness perhaps stronger than any other section of America.

(John Steinbeck, Travels With Charley: In Search of America)

 

Il Texas: la storia, le influenze

Il primo insediamento europeo in Texas, storicamente abitato da popolazioni native, è stato spagnolo con l’esploratore Alonso Alvarez de Pineda che per primo ne mappò la parte costiera. Poi sono arrivati i francesi, ma anche i messicani, popoli che hanno contributo indelebilmente a plasmare la lingua inglese contaminandola in maniera unica. L’inglese, del resto, non è sempre stata la prima lingua del territorio e ha conservato le forti influenze dello spagnolo ma anche dei successivi insediamenti olandesi, tedeschi e afroamericani. Torna, allora, il concetto fondamentale di questa rubrica dello Speak Blog: la lingua inglese è il frutto di influenze di vario genere che si diversificano a seconda di storia e geografia del luogo in cui ci troviamo. Era inevitabile che una terra di confine come il Texas fosse fortemente influenzata dalle vicende storiche che l’hanno caratterizzata. Non è un caso, allora, che l’alternanza di Inglese e Spagnolo come lingua di riferimento abbiano plasmato lingue nuove, slang e un accento unico nel suo genere. Lo Spanglish, per esempio, è il risultato di questa commistione di fattori, il mix perfetto tra inglese, spagnolo e lingua creola parlato anche in Texas.

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La lingua e i suoi suoni

C’è conflitto sul Texas English o Texan English che dir si voglia: rientra tra le variazioni dell’American English, ma da alcuni linguisti non è considerato un vero e proprio dialetto, piuttosto lo fanno rientrare nel gruppo dei Southern American English, con assonanze decisive con l’inglese del Mississipi, Tennessee e Louisiana. Eppure esiste, ed è ben riconoscibile, il suono dell’American English parlato in Texas che lo rende, soprattutto per i beginner, uno degli accenti più complessi da interpretare a primo acchito. Facciamo alcuni esempi.

Una delle voci texane più famose è l’attore Matthew McConaughey, ritornato sulla cresta dell’onda con un film, Dallas Buyers Club, e una serie tv, la prima stagione di True detective della HBO. In entrambe queste produzioni l’accento è chiaramente un Souhern American English, ma in Dallas Buyers club, film che gli ha regalato l’Oscar come Miglior attore protagonista, è un puro texano molto interessante da ascoltare.

 

 

Fai caso, adesso, alle differenze tra accento British e Geordie con quello texano di McConaughey in questo video con gli attori inglesi Hugh Grant e Charlie Hunnam:

 

 

Un altro Southern accent famoso è quello di Beyoncé, meno marcato di quello di McConaughey, ma comunque texano essendo la cantante originaria di Houston. Avevano anche provato a criticarla ai tempi dell’uscita del Lion King in cui presta la voce alla leonessa Nala. Chi può assicurarci che un leone non abbia un Texan accent?

Dal punto di vista dei suoni il Texan English ha la tendenza, innanzitutto, a rendere muta la g finale (goin’, watchin’, eatin’), una tendenza, in verità, comune anche con altri accenti Americani, quasi fosse una urgenza essere più concisi possibili e rendere più fluido l’inglese parlato. Le vocali si “stirano” e modificano; pensa per esempio a quello che i fonologi chiamano cot-caught merger, ovvero il fenomeno secondo cui i suoni /ɔ/ e /ɒ/ si unificano in un comune ], per cui le parole cot e caught, per l’appunto, risultano praticamente identiche nella pronuncia. Altra caratteristica fondamentale del texano: pronunciare le vocali e e i come fossero scritte ay.

 

Lo slang

Ecco allora una panoramica essenziale di alcune espressioni e modi di dire per comprendere il Texan English dopo un po’ di allenamento. Innanzitutto Howdy, il classico saluto texano, vero simbolo della lingua locale.

L’altro simbolo è y’all, invece di you all, e All y’all, espressioni usate per riferirsi ad un gruppo di persone. Quando sei nel pieno di un dialogo con un texano è possibile che per annuire ti dica yessir, ovvero come se yes sir fosse una parola unica. Se devono dirti di no, invece, ecco nossir.

In Texas fixin’to si discosta dal significato originario del verbo to fix, riparare, e diventa un sinonimo di preparing, o meglio about to do something. In Texas usano anche rafforzare la probabilità già espressa dal verbo could raddoppiandolo con un curioso might could. Un altro rafforzativo è Right quick che è un modo più forte di dire quickly. E, infine, quando un texano ti parla di season non è perché state ragionando di stagioni, ma si riferisce al football americano.

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Passiamo alle espressioni più articolate

Bless your heart è una espressione dal significato particolarmente canzonatorio e la si usa quando vuoi sottolineare che l’interlocutore ha fatto o detto qualcosa di stupido. Non usarlo mai con un texano che hai appena conosciuto!

All hat, no cattle è l’equivalente dell’italiano “tutto fumo e niente arrosto”, cioè quando ci sono tante parole, ma non seguono i fatti.

SI dice è qualcosa è corn-fed quando è grande, soprattutto quando si parla di persone per indicare che sono molto alte e corpulente. Dad gum it! è una imprecazione per esprimere disappunto, un po’ come il ‘Damn it!’.

You’ve gotta know when to hold ‘em, know when to fold ‘em arriva direttamente dal poker, non per nulla esiste una versione famosissima del gioco di carte che si chiama Texas Hold’em, come spiega anche la testata Matadornetwork

L’espressione ‘know when to stand your ground’ non è che ‘know when to walk away’, cioè sapere quando è il momento di allontanarsi da una situazione. Ed infine  “I’m madder than a wet hen!”, una espressione che rafforza il concetto di mad, di arrabbiato. Nota bene: hen significa gallina, quindi più arrabbiato di una gallina bagnata.

 

Gli altri accenti raccontati da Speak

 

L’esperienza Speak

Quello di Speak è un approccio innovativo all'apprendimento della lingua basato sulla conversazione e sulla pratica dell'inglese per potenziare rapidamente le abilità spesso più trascurate nello studio tradizionale: lo Speaking ed il Listening.

I nostri Language Immersion Programmes sono corsi intensivi in formula residenziale, svolti con madrelingua provenienti da tutto il mondo.

Per scoprire i prossimi appuntamenti visita la pagina con il calendario dei corsi di Speak. Per richiedere maggiori informazioni puoi compilare questo modulo o scrivere all'indirizzo info@speakinitaly.com.

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