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Perché la pronuncia inglese è così difficile?

05/02/19 17.35

La maggior parte degli studenti è generalmente d'accordo: l’inglese non è poi così complesso in termini di strutture grammaticali - a livello base - specialmente se lo si paragona con altre lingue. Tuttavia, ad un livello avanzato, i costrutti inglesi si complicano.

Le vere sfide dell’apprendimento della lingua inglese (e della sua messa in pratica) risiedono in altre aree della lingua, in primis, nella memorizzazione del vocabolario e delle frasi idiomatiche ma, in particolar modo, nella corretta pronuncia delle parole.

La pronuncia costituisce un ostacolo impegnativo in inglese sia per un fattore determinante che esploreremo fra poco, sia a causa dell’esistenza di una notevole quantità di accenti diversi su scala mondiale. Le varianti geografiche dell’inglese sono numerose e particolarmente evidenti. La differenza di accento tra un nativo inglese di Glasgow e un nativo madrelingua del Texas sono immense. Abbiamo esplorato quest’aspetto recentemente nel blog Gli accenti dell’inglese, imparare a riconoscerli”, dove forniamo dei suggerimenti per identificare alcune di queste differenze.

Questa è anche la ragione per cui i nostri Speak Programmes vedono la partecipazione di madrelingua inglesi da ogni angolo del mondo. Ospitiamo Anglos dall’Inghilterra, Irlanda, USA, Canada, Australia e Nuova Zelanda, affinché i Learners dei nostri programmi siano a contatto con la più vasta pluralità di suoni e accenti possibili.

Speak-Anglos-da-tutto-il-mondo-

Perché la pronuncia inglese, dunque, è così ostile? Come mai gli studenti dimostrano di possedere competenze grammaticali eccellenti, ma commettono così tanti errori non appena cominciano a parlare? Le ragioni sono numerose, noi abbiamo provato ad identificare le più importanti qui di seguito:

I suoni inglesi 

Effettivamente il problema reale è che la pronuncia delle parole in inglese non trova corrispondenza con ciò che è scritto.  Dunque, se in italiano, la vocale “a” produrrà sempre il medesimo suono, in inglese ciò non accade.

Ad onor del vero, in nessuna lingua esiste un sistema ortografico che presenta una perfetta corrispondenza tra scritto e parlato, ovvero tra forma ortografica e trascrizione fonetica (cioè come le parole scritte si pronunciano), tuttavia in alcune lingue ortografia e fonetica tendono ad assomigliarsi molto più di altre.  L’italiano, ad esempio, ha un’ortografia “trasparente”, significa cioè che ad ogni grafema corrisponde un solo fonema (anche se coloro che parlano il dialetto Siciliano, Sardo e Napoletano potrebbero non essere d’accordo). Diversamente l’inglese ha un’ortografia “opaca”, cioè ad un grafema possono corrispondere fonemi diversi.

Per chiarire meglio questo concetto, pensate alla vostra prima lezione di inglese. Che cosa avete imparato durante la lezione n°1? Probabilmente l’alfabeto, giusto? Gli studenti di una certa età assorbono il suono A //, B /biː/ e C /siː/, nelle loro menti, tutto ha un senso logico.

Il problema è cosa succede nella lezione n°2…

Nella lezione 2, i più piccoli apprenderanno probabilmente il vocabolario degli animali. Ad esempio, impareranno a dire “Cat”. L’insegnante dirà loro che la pronuncia di Cat è “kæt”. Ed a questo punto comincia la confusione. Come mai? Perché nella prima lezione hanno imparato che il suono della lettera A è //, mentre ora, nella parola Cat, la stessa vocale non si pronuncia // (come potrebbe essere nel nome Kate) invece il suono è /æ/, come “hat”, “mat” o “bat”.

Come-pronunciare-Cat

Come mai? Molto semplicemente la lingua inglese, con i suoi suoni ed in particolar modo le sue vocali, è il risultato di svariati sviluppi politici e storici e dell’ influenza di altre lingue come il Latino, il dialetto vichingo, l’antico tedesco e il francese. 

Tutte le lingue si evolvono con lo scorrere del tempo, ma l’inglese ha subito una serie di modifiche radicali dei suoni vocalici tra il 1350 e il 1700, ricordato anche come il “Great Vowel Shift”, che abbiamo discusso diversi mesi fa nello Speak Blog “Perché la lingua di Shakespeare non si legge come è scritta e qual è l’accento del Bardo?

L’inglese moderno vanta ben 19 fonemi associati ai grafemi delle 5 vocali. Infatti, possiamo pronunciare la “A” in 7 modi diversi ( il suono A è sottolineato nella trascrizione fonetica). 

1. Cat /kæt/

2. Card /kɑːd/ 

3. Call /kɔːl/

4. Cable /ˈkeɪbl/

5. Careful /ˈkeəfʊl/

6. Climate /ˈklaɪmɪt/ 

7. Career /kəˈrɪə/

 

 

 

Il fonema "A" nell’esempio finale è denominato “Schwa” ed è possibile ritrovarlo generalmente come un suono non accentato all’interno di una parola.

Le varianti geografiche

A complicare il tutto c’è anche la variazione geografica dei suoni. Sebbene la pronuncia inglese faccia solitamente riferimento all’IPA (l’alfabeto fonetico internazionale), essa varia nei diversi paesi anglofoni e la stessa parola è pronunciata in un modo a Londra e in un altro a New York. 

A questo proposito possiamo citare “Let’s Call the Whole Thing Off” di Louie Armstrong ed Elle Fitzgerald, nella quale vengono evidenziate benissimo le differenze di pronuncia tra British English e American English. Louie ed Elle non sono d’accordo sulla pronuncia di “tomato” pronunciato /təˈmeiːtəʊ/ negli USA e /təˈmɑːtəʊ/ in Inghilterra. Vedono le cose così diversamente che l'unica cosa su si trovano d'accordo è che non funzionerà mai tra di loro.

 

 

Ma non sono solo le vocali a creare problemi. Anche la pronuncia delle consonanti mette gli studenti di inglese in una posizione scomoda: ci sono infatti casi in cui le consonanti sono addirittura mute; può accadere che r, l, b, h, k, n, p, s, t, d, c e w lo siano in svariate situazioni. Ecco alcuni dei casi più comuni:

Wednesday

Debt

Muscle

Knife

Island

 

 

Altri suoni problematici includono il suono “th” /θ/ e /ð/; anche il suono “r” non è automatico per gli studenti di lingua inglese, nonché suoni come /h/, /w/ and /ŋ/ sono fonte di parecchia confusione.

Uno degli esempi di pronuncia più complessa deriva da un brillante scrittore del diciannovesimo secolo, George Bernard Shaw, anche se alcuni storici hanno messo in discussione l’origine della storia:

Bernard Shaw, oltre a scrivere racconti e piece teatrali, era anche un’insegnante d’inglese; un giorno chiese ai suoi studenti di indovinare come si pronunciasse la seguente parola:

Ghoti

Come risposero gli studenti? Ovviamente, risposero qualcosa di simile a /ˈgəʊti/. Bernard Shaw li guardò divertito e suggerì la risposta: 

 

Gli studenti esterrefatti si chiesero come fosse possibile che “Ghoti” fosse pronunciato:

/fɪʃ/

Bernard Shaw chiese loro di riflettere più a lungo e scrisse le seguenti parole alla lavagna: Enough, Women e Nation e sottolineò determinati suoni in queste tre parole. Gli studenti osservarono sorpresi:

Enough 

Women 

Nation

 

Speak-Ghoti-Fish

Immediatamente tutto fu chiaro nella mente degli studenti.  Se è possible pronunciare "gh" come /f/ , "o" come /ɪ/ and “ti” come /ʃ/ cosa succede quando le mettiamo insieme?

Enough (con la pronuncia: f)

Women (con la pronuncia: ɪ)

Nation (con la pronuncia: ʃ)

 

f + I + ʃ = ghoti!!

Ciò che Bernard Shaw dimostra è che se è possibile pronunciare la parola “ghoti” come “fish”, allora la pronuncia inglese ha davvero un grosso problema.

 

Alcune buone notizie

Anche se l’inglese è una lingua molto complicata e talvolta oscura dal punto di vista della pronuncia, c’è però una buona notizia – si può imparare!

Nonostante sembri un mix di suoni differenti senza nessuna regola precisa, questo non è del tutto vero. In effetti esistono alcune regole e dei metodi che possono aiutarti a diventare padrone della pronuncia inglese e migliorare il tuo Speaking in piccoli semplici passi. Ne parleremo presto in un altro blog, cominciando da una della mie pronunce preferite:  la desinenza -ed

 

Speak è la prima azienda in Italia a proporre i Language Immersion Programmes, corsi intensivi di inglese, in formula residenziale, con madrelingua provenienti da tutto il mondo in rapporto 1:1. Per tutti i dettagli sulle full immersion visita la pagina dedicata sul nostro sito o compila il modulo di richiesta info.

 

Joe Lang

Written by Joe Lang

Docente di inglese dal 1999, è Examiner e Team Leader per tutti i livelli degli esami Cambridge ed è stato direttore di alcune delle più grandi Summer School residenziali del Regno Unito

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