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LANGUAGE FOCUS | "Make" vs "Do"

02/07/19 15.24

Nell’ultima edizione di Language Focus abbiamo analizzato il verbo “Do” nella sua versione ausiliare. Come spiegato, “Do” è una delle parole fondamentali in inglese e capire a fondo come funziona è veramente utile per comprendere meglio come funziona la lingua. In questo capitolo ci focalizzeremo invece su un altro suo utilizzo, quello di verbo principale "to do" (“fare”) mettendolo a confronto con un altro verbo molto simile: “to make” (sempre fare).

La differenza tra “to make” e “to do” è un grande classico nello studio dell’inglese. Può sembrare complicata ma in realtà è davvero molto semplice. È vero, per gli studenti può essere fastidioso scoprire che entrambi esprimono più o meno lo stesso concetto e che in alcune lingue esiste un solo verbo invece di due, ma anche questo è il bello delle lingue! “to make” e “to do” come verbi principali hanno origini molto diverse e il solo significato iniziale aveva sfumature molto diverse da come li conosciamo oggi.

L’Oxford English Dictionary infatti spiega che “make” proviene dall’inglese antico macian, dal tedesco occidentale, qualcosa di simile ad “adattare”. Per comprendere come si è arrivati da "adattare" a "fare", possiamo pensare al termine all'espressione "to make good". "Do", invece, è più semplice. Si è sviluppato sempre dall’inglese antico di origine germanica dōn, legato all’olandese doen e al tedesco tun, collegati a loro volta al latino facere, ‘fare’.

Ma come possiamo distinguerli oggi quando parliamo inglese? Ci sono dei trucchi che ci aiutano a capire quale dei due utilizzare e in quali situazioni? Si, esistono. Qui ve li mostriamo:

 

To Make

Il verbo make (nel senso di “fare”) è generalmente impiegato quando parliamo di "produrre" o "creare" qualcosa. Spesso si riferisce anche alla produzione di qualcosa a partire dalle materie prime (soprattutto nel passivo: "Made in Italy").

Made in China

Questo vuol dire che il suo significato, oltre all'ovvia traduzione in “fare”, è anche collegato a verbi come "costruire", "creare" e "produrre". L'esempio più semplice è:

To make a cake (fare una torta, nel senso di creare partendo dalle materie prime)

Make è anche impiegato in alcune costruzioni di causa ed effetto e costruzioni “causative”. Ciò significa che qualcosa ha “generato” un effetto:

The onions made my eyes water (Le cipolle mi hanno fatto piangere)

He made me really angry (Mi ha reso veramente arrabbiato)

He made them stay behind after class (soggetto + "make" + complemento oggetto + verbo nella forma base senza “to”) - (Li ha fatti restare in classe dopo le lezioni)

Make è anche il verbo migliore in tante collocazioni che generalmente si riferiscono a produzioni/creazioni:

  • To make dinner (Preparare la cena)

  • To make a plan (Realizzare un piano, un progetto)

  • To make a promise (Fare una promessa)

  • To make noise (Fare rumore)

 

Download "Make vs Do - Collocations"

 

To do

 Il verbo “to do” ha un ruolo più ampio rispetto a “to make” ma in alcuni casi con quest’ultimo condivide alcune funzioni. Usiamo “do” quando si parla di svolgere attività in generale, ma, in particolare in questo tipo di situazioni (con alcune eccezioni):

  • Lavoro

  • Compiti

  • Studia

  • Ricerca

  • Attività domestiche (con una classica eccezione di "make the bed")

  • Compiti a casa

  • Routine

  • Tutto ciò che è necessario, un obbligo o che ti "rompe le scatole"!

È interessante notare che esiste una strategia utile per comprendere la differenza tra "make" e "do": l'uso del do può essere visto in modo un po' meno positivo rispetto al make (creare) e spesso indica cose che sono tenuto a fare, che devono essere fatte o che vengono sempre fatte - è più impegnativo, più duro e, forse, più irritante.

Ribadiamo: quanto detto rimanda ad un modello generale ma ci sono ovviamente molti esempi che non rientrano in una strategia positiva / negativa in termini di scelta tra questi verbi.

 

“Do” con un significato non specificato

“Do”  è spesso utilizzato come verbo "tappabuchi" nei casi in cui il nostro linguaggio non è specifico o funge da sostituto per altri verbi. Ad esempio, “do” è spesso usato con parole come something, anything e nothing quando non stiamo specificando esattamente cosa:

"I’ve got a lot to do this morning" (a lot of different things) - (Ho parecchio da fare stamattina - Un sacco di cose diverse)

"Do something!" (I don’t know what but something!) - (Fai qualcosa! - no so cosa ma qualcosa!)

 

We can do it

Quando “do” sostituisce altri verbi è utilizzato spesso in modo colloquiale (pigro, se vogliamo), per sostituire un verbo più formale:

"I’ve done all the invitations" (= written - Present Perfect) - (Ho fatto tutti gli inviti)

"She came to work without doing her hair this morning!" (= brushing - Past Simple) - (È venuta al lavoro senza sistemarsi i capelli stamattina)

 

Dai un’occhiata a questi confronti per comprendere meglio la differenza:

"Can you please make the bed before leaving the house?" (collocation – "make the bed") - (Per favore, potresti rifare il letto prima di uscire di casa?)

"Sure, I’ll do it in a minute" (do as a substitute) - (Certo, lo faccio tra un minuto")

 

To "make do"

Un'ultima costruzione, solo per divertimento, è la forma curiosa "to make do" che significa “accontentarsi”.

Qui vediamo i verbi lavorare insieme e in realtà a livello puramente letterale, l’espressione non ha molto senso. La utilizziamo per dire che “siamo stati costretti a scendere a compromessi in una situazione in cui un'alternativa sarebbe stata migliore”.

"The car rental firm didn’t have any automatic vehicles so I had to make do with a manual transmission." - (L'autonoleggio non aveva veicoli con cambio automatico, perciò mi sono dovuto accontentare di uno con il cambio manuale)

Manual gear stick

Quindi, non confonderti  - la differenza tra “make” e “do” non è poi così complessa. Devi semplicemente ricordarti che se l'azione è legata a qualcosa di creativo, nella maggior parte dei casi si utilizza "make", se invece si fa riferimento ad un'azione ripetitiva, ad un obbligo o un’attività complicata, probabilmente sarà il caso di utilizzare il "do". Questo dovrebbe aiutarti a decidere.

Il mio consiglio sarebbe quello di cercare di usare “do” più di “make”, sostituendolo con quest’ultimo quando sei certo che l'azione stia comportando la creazione o la produzione di qualcosa o sei sicuro della collocazione. Ma, come sempre, practice makes perfect! - non dimenticare di scaricare la nostra lista di collocazioni comuni per “make” e “do” e cerca di utilizzarli nel tuo inglese quotidiano!

 

Download "Make vs Do - Collocations"

 

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Joe Lang

Written by Joe Lang

Docente di inglese dal 1999, è Examiner e Team Leader per tutti i livelli degli esami Cambridge ed è stato direttore di alcune delle più grandi Summer School residenziali del Regno Unito

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