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Il programma giusto per preparare il mio esame IELTS

26/01/18 16.41

Dopo Silvia, anche Daniela ha voluto parlarci della sua esperienza Speak al Castello Rosso di Costigliole Saluzzo. Intrapresa per affrontare al meglio un esame IELTS alle porte, la full immersion intensiva le ha permesso non solo di rafforzare in tempi rapidi Speaking e Listening, ma anche di arricchire il proprio bagaglio linguistico di nuovi vocaboli ed espressioni idiomatiche

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Ho partecipato al programma Speak in novembre 2017 (dal 17 al 24) nel Castello Rosso, uno degli Hotel storici d’Europa sito nel cuore del centro storico di Costigliole Saluzzo un piccolo borgo medievale a pochi chilometri da Cuneo.

Sono un architetto che opera a livello internazionale e che per questo ha l’esigenza di mantenere in costante esercizio la lingua inglese e di ottenere un punteggio elevato negli esami di certificazione.

Tutto questo comporta impiego di tempo e di energie per studiare approfonditamente la lingua e per avere stimoli continui nell’ascolto e nel parlato.

Cercando su Google una soluzione per migliorare velocemente il mio inglese in vista dell’esame IELTS fissato per il 16 dicembre ho scoperto che di lì a breve, a Torino, sarebbe partito un programma settimanale di full immersion intensiva. Sembrava proprio fare al caso mio: rassicurata dalle opinioni rilasciate da chi aveva già preso parte all’esperienza e dopo una valutazione dei benefici che avrei potuto ottenere trascorrendo otto giorni in Italia con madrelingua provenienti da molti Paesi anglofoni, ho preparato la valigia.

Sono stata accolta con calore da Faye, Thom e Rustin dello staff di Speak che mi hanno fatto sentire a mio agio con sorrisi, cortesie e disponibilità infinita.

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Ero lì con altri italiani come me provenienti da Puglia, Campania, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, e Piemonte e con ‘Anglos’ provenienti da Sud Africa, Inghilterra, Stati Uniti e Irlanda. Le nostre aspettative erano elevate.

Ogni giorno era organizzato con 8 ore di attività. Quattro alla mattina e quattro al pomeriggio, con tempo da dedicare al relax e alla colazione, al pranzo e alla cena. Abbiamo anche fatto due splendide gite fuori porta a Neive e Asti e passeggiate nei dintorni del castello tra i colori dell’autunno e l’aria frizzante delle basse alpi piemontesi. Anche se ‘ufficialmente’ il tempo passato per le ore dei pasti non era nello ‘schedule’ di studio, ero a tavola con due Anglos e un altro italiano e continuavamo a conversare in inglese liberamente.

 Leggi anche: Nemmeno in Uk tanta pratica. Silvia racconta la sua full immersion

Ciò che mi ha sorpreso più di tutto è stato che tra noi italiani parlavamo inglese, anche quando eravamo soli senza anglofoni con noi. L’interesse per la buona riuscita era alto e soprattutto eravamo tutti molto motivati a migliorare il nostro inglese e tutti consapevoli che avremmo avuto ottimi risultati immergendoci completamente nel pensare in inglese.

Il mio piano di studi per IELTS era ben definito: “the more vocabulary, the more accuracy”, “the more idioms, the more fluency”, “the more practice, the more perfection”. Speak mi avrebbe aiutato soprattutto ad affrontare le prove di Listening e Speaking dato che l’esercizio con gli Anglos era quello di comprendere il loro linguaggio identificando gli accenti e di comunicare esprimendomi in inglese il più corretto possibile utilizzando frasi idiomatiche e phrasal verbs meno comuni. Ognuno di loro mi ha dato supporto nel trovare le forme giuste di comunicazione, ha avuto la forza, la pazienza e il piacere nel supportare le mie dettagliate richieste di elaborazione linguistica. L’impatto con gli statunitensi è stato il più difficile per me. Ci ho impiegato un po’ per riuscire a ‘captare’ il loro accento, ma perseverare autem diabolicum. Ho insistito con loro fino a riuscirci.

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Ma il continuo esercizio in Speaking e Listening ha permesso di elaborare anche la forma scritta (Writing), perché ciò che imparavo parlando lo trascrivevo e riproponevo in qualsiasi nuovo pensiero scrivessi. Ognuno di noi italiani aveva un quadernetto fornito da Speak dove poter annotare nuovi vocaboli e nuove frasi che gli Anglos ci suggerivano. Il quadernetto era sempre con noi, anche durante l’ora di pranzo e di cena. Avrò scritto almeno una quarantina di vocaboli. Una cinquantina di phrasal verbs in carta plastificata era in una cesta nella breakfast room a disposizione di tutti gli speak participants: sono riuscita a dare un’occhiata a tutti e cinquanta e ne ho annotati una buona parte.

Lo staff di Speak ha fornito anche materiale didattico scritto e ho quindi potuto esercitare la prova di lettura (Reading) e focalizzare l’attenzione su vocaboli nuovi e forme verbali complesse; materiale su Art critic, Elevator Pitch, Telephone conversation, Storytelling with dynamic presentations.

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Posso dire, in conclusione, che il mio impegno ha trovato terreno fertile riuscendo ad attingere a fonti innumerevoli e in qualsiasi momento della giornata, la lingua ha trovato alloggio nella mia mente aiutata a tutto tondo da persone splendide, collaborative e divertenti con le quali ho condiviso 8 dei più bei giorni della mia vita da ‘apprendista’.

Grazie Speak!

P.S. Il mio esame IELTS è andato alla grande: dopo una sessione di quasi tre ore ho ottenuto la mia ambita certificazione con un punteggio complessivo di 6.00! 

 

Per scoprire i prossimi Language Immersion Programme la pagina con il calendario dei corsi full immersion di Speak. Per richiedere maggiori informazioni puoi compilare questo modulo o scrivere all'indirizzo info@speakinitaly.com.

 

Daniela de Michele

Written by Daniela de Michele

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