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TIPS | Parole da conoscere: Word of the Year 2019

06/12/19 15.50

Torna l'appuntamento con le parole dell'anno, una rassegna di Speak dedicata ai termini più significativi per i mesi appena passati. Vengono scelti in base al loro significato, all’uso che ne viene fatto, a quanto ciascuna di queste parole è stata cercata dagli utenti provenienti da tutto gli angoli del mondo. Perché è un appuntamento importante? Innanzitutto è un bilancio dell'anno, un modo per guardarsi indietro, fare un punto di tutto quello che è successo e cosa è rimasto più impresso, in questo caso nel mondo anglosassone.

Ma l’altra ragione importante è puramente linguistica e non va sottovalutata: la WOTY, l’acronimo di Word of the year, è l’occasione per fissare tutti quei termini, spesso anche novità del linguaggio, che con motivazioni più o meno importanti consolidano il loro ruolo nella lingua inglese. In poche parole è una occasione per ampliare il proprio vocabolario, una cosa importante tanto per coloro che studiano l’inglese quanto per i madrelingua, e capire i meccanismi di una lingua e come gli eventi sociali, politici, i fenomeni pop e il web plasmino le parole e le rendano più o meno protagoniste. Il bilancio WOTY di Speak, allora, si trasforma nell’appuntamento conclusivo degli SpeakTips | Parole da conoscere edizione 2019.

Parole inglesi composte con caratteri mobili tipografici

 

Tieni conto che a queste parole dell’anno, ovviamente, si affiancano le New Entry, ovvero quei termini che entrano di diritto nel dizionario inglese in qualità di neologismi. Molto di frequente sono parole prese dallo slang, oppure, anche, termini coniati per nuove tecnologie e fenomeni di recente scoperta. Insomma, stare al passo con le parole dell’inglese, soprattutto quelle scelte dai Lexicographers dei dizionari inglesi, è una sfida molto interessante per tutti coloro che stanno imparando la lingua.

 

Oxford Dictionaries

Cominciamo la nostra carrellata con Oxford Dictionaries che sceglie come simbolo del 2019 le parole

Climate Emergency: a situation in which urgent action is required to reduce or halt climate change and avoid potentially irreversible environmental damage resulting from it.

Una scelta simbolica per i tempi che viviamo e per polarizzare ancora di più l’attenzione su temi che riguardano tutti noi e il futuro dei ragazzi. Lo stesso segretario dell’ONU ha definito questo tema: “the defining issue of our time”.

La scelta, però, non è stata fatta solo per amore di sensibilizzazione, ma segue una analisi statistica che dimostra l’enorme incremento dell’uso dell’espressione in un range temporale che va da Settembre 2018 a Settembre 2019: Climate Emergency è diventata 100 volte più comune rispetto all’anno precedente. Dopo una carrellata che Oxford Dictionaries propone sugli usi correnti dell’espressione, soprattutto nella stampa, si precisa anche un dettaglio importante: Climate Emergency non è altro che la punta di un iceberg di parole che ruotano intorno al problema climatico, cioè Eco-anxiety, Climate denial, Climate crisis e Climate action. Eco-anxiety, in particolare, ricorrerà spesosi in questa carrellata perché racconta una sensibilità e preoccupazione comune verso i temi dell’ambiente e una generale inquietudine per il futuro.

Una manifestazione di protesta per la Climate Emergency globale

 

Dictionary

Per Dictionary la parola simbolo del 2019 è

Existential: letteralmente of or relating to existence, ma soprattutto concerned with the nature of human existence as determined by the individual’s freely made choices.

È un termine complesso, pieno di speranza ma anche preoccupazione sul futuro (elemento ricorrente), che ci spinge a porci domande, come suggerisce Dictionary, spesso anche più grandi di noi. Ad essa collegata c’è l’espressione ‘Existential crisis’, una condizione di sofferenza psicologica che può cogliere tutti, nessun escluso, ma che non ha solo un significato tragico e triste, ma può essere anche un punto di partenza per un cambiamento radicale e più sano. Viene da sé, allora, che in qualche modo Existential sia collegato anche al Climate Change, agli avvenimenti socio politici, alle insicurezze che comportano e alla voglia di migliorare. La scelta di Dictionary è un punto della situazione, ma anche un auspicio a migliorare tutti come esseri umani.

 

Collins

Non ti deve sorprendere la scelta del dizionario Collins, che si ricollega di fatto a quella Oxford: la questione climatica, finalmente, viene trattata con la giusta gravità e attenzione. La parola dell’anno per il dizionario Collins è:

Climate strike: a form of protest in which people absent themselves from education or work in order to join demonstrations demanding action to counter climate change

È significativa, inoltre, la shortlist tra cui i Lexicographers hanno scelto la vincitrice, perché rappresenta una fotografia perfetta degli accadimenti dell’anno: deepfake, nonbinary, influencer, nonbinary, etc.

Fino all’anno scorso probabilmente nessuno aveva in mente l’idea di uno sciopero dedicato al clima, ma nota invece come sono cambiate le cose adesso: pensa ai Fridays for Future di Greta Thunberg e alle mobilitazioni dei ragazzi per sensibilizzare governi e aziende su un tema così cruciale per il futuro di tutti. È proprio questo il significato delle Word of the year: riflettere su quello che è stato anche in relazione al passato e registrare i cambiamenti e le nuove priorità.

 

Macquarie Dictionary

Il Macquarie Dictionary è il dizionario dell’Australian English, che dimostra come all’interno dello stesso mondo anglosassone possano variare le priorità linguistiche, l’uso delle parole e quanto diventano importanti a seconda della zona geografica in cui ci troviamo. Per il Macquarie la Word of the year 2019 è:

Cancel culture: the attitudes within a community which call for or bring about the withdrawal of support from a public figure, such as cancellation of an acting role, a ban on playing an artist’s music, removal from social media, etc., usually in response to an accusation of a socially unacceptable action or comment.

E nel commento a questo fenomeno molto comune soprattutto nei social media, si nomina un altro termine interessante: Zeitgeist, lo spirito del tempo. Cancel culture è un simbolo importante del “Past year’s Zeitgeist”. Nella shortlist delle parole finaliste per la scelta c’è ancora Eco-anxiety, Ngangkari, una new entry dell’Australian English presa in prestito dal linguaggio indigeno e che significa ‘healer’ e thicc, termine proprio dello slang dell’African American English e usato nella body positivity, quella corrente di pensiero che non si uniforma ai rigidi e inutili canoni di bellezza occidentali, e celebra la diversità dei corpi, soprattutto femminili.

Un murales recita: Made in Crisis

 

Cambridge Dictionary

Torna ancora il clima come questione centrale della scelta del Cambridge Dictionary:

Upcycling: the activity of making new furniture, objects, etc. out of old or used things or waste material.

Upcycling, così come il verbo associato ‘to upcycle’ si può dire derivi dalla combinazione tra upgrade e recycle, migliorare e riciclare, una tecnica che, quindi, consente di vivere in maniera più sostenibile, senza sprechi, ma comunque circondati da oggetti belli e, spesso, anche di design. Upcycling rientra in una rosa di parole “verdi” selezionate dal Cambridge Dictionary per questo 2019 che va a concludersi: carbon sink, compostable e preservation.

 

L’esperienza Speak

Quello di Speak è un approccio innovativo all'apprendimento della lingua basato sulla conversazione e sulla pratica dell'inglese per potenziare rapidamente le abilità spesso più trascurate nello studio tradizionale: lo Speaking ed il Listening.

I nostri Language Immersion Programmes sono corsi intensivi in formula residenziale, svolti con madrelingua provenienti da tutto il mondo.

Per scoprire i prossimi appuntamenti visita la pagina con il calendario dei corsi di Speak. Per richiedere maggiori informazioni puoi compilare questo modulo o scrivere all'indirizzo info@speakinitaly.com.

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