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Cultura anglosassone | Christmas songs

13/12/19 15.38

Non ci sono vie di mezzo col periodo natalizio: o lo si ama alla follia o ci si trasforma nel Grinch, il celebre personaggio inventato dal Dr. Seuss che odiava il Natale. Discorso a parte, poi, per le canzoni natalizie, le “Christmas songs”, che talvolta possono risultare ripetitive e mettere alla prova la tua pazienza, oppure farti entrare nell’atmosfera natalizia già dal 1 Dicembre. Qualsiasi sia la tua “attitude” verso il Natale, Speak ti propone di guardare tutto sotto l’inedita prospettiva linguistica, perché anche le festività possono essere l’occasione giusta per parlare di lingua inglese, imparare e capire nuovi termini ed espressioni idiomatiche. Per esempio, hai mai pensato alle parole delle canzoni natalizie più famose? Ecco un tuffo in alcune delle canzoni più significative, rigorosamente selezionate da Speak, e qualche nuova espressione di cui fare tesoro per migliorare il proprio inglese.

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All I want for Christmas is you

Correva l’anno 1994 e una giovanissima, ma già famosa, Mariah Carey si accingeva a pubblicare il suo primo album di canzoni natalizie. All’interno di questo album, che si chiamava “Merry Christmas”, c’era anche “All I Want for Christmas is You”, che alla lunga sarebbe diventata una delle canzoni natalizie moderne più riconoscibili e cantate. Stando ai conti fatti nel 2017 il singolo ha venduto 160 milioni di copie in tutto il mondo, mentre la brava Mariah ha guadagnato, solo da questa hit, circa 60 milioni di dollari a partire dalla prima pubblicazione. Il tema della canzone è semplice: niente regali “underneath the Christmas tree”, tutto quello che voglio per Natale sei tu. Fai caso all’underneath, un avverbio che significa letteralmente “sotto”, ma è sottilmente differente da below, under o beneath. Underneath significa, letteralmente, sotto qualcosa, nel senso che questo qualcosa copre il soggetto di cui stai parlando. Below, invece, indica semplicemente che il soggetto è in una posizione inferiore, come si può dire di un piano di un palazzo, per esempio.

 

I don't need to hang my stocking

There upon the fireplace

Santa Claus won't make me happy

With a toy on Christmas day

 

mariah-carey-all-i-want-for-christmas

Non ho bisogno di appendere la calza per Babbo Natale sul camino, “to hang my stocking upon the fireplace”. E più avanti specifica ancora:

 

I won't make a list and send it

To the North Pole for Saint Nick

I won't even stay awake

To hear those magic reindeer click

 

Niente lista per Babbo Natale, che ora è diventato “Saint Nick”, non starò nemmeno sveglia ad ascoltare il click delle renne, le reindeers. Ma il desiderio di Mariah è chiaro, essere vicina a chi ama. “What more can I do?”, che altro posso fare (per avere quello che voglio)?

 

'Cause I just want you here tonight

Holding on to me so tight

What more can I do

Oh, Baby all I want for Christmas is you

 

 

 

Jingle Bell Rock

Nel 1957 il cantante statunitense Bobby Helms incideva un altro classico natalizio, “Jingle Bell Rock”, che molti delle generazioni successive ricorderanno nel film “Home Alone 2: Lost in New York”, ovvero “Mamma ho riperso l’aereo: mi sono smarrito a New York”. La canzone riprendeva, all’epoca della sua uscita, il trend del rock’n’roll e nel 2016, quasi 60 anni dopo la sua prima pubblicazione, “Jingle Bell Rock” entra ancora nella classifica Billboard Hot 100.

Il Jingle Bell di cui si parla non è altro che la canzone natalizia “Jingle Bells”, che in questa versione è dichiaratamente rock. Il testo invita a ballare al ritmo della canzone, in the “frosty air”, nell’aria gelata e “blowing up bushels of fun", in cui bushel è una unità di misura con valori diversi in base a quello che si misura, ma è circa tra i 20 e i 25 chili. Si usa soprattutto nella misura del grano, mais, avena e semi. Certo Bobby Helms non voleva essere così preciso, ma solo indicare grandi quantità di divertimento.

 

Giddy-up jingle horse, pick up your feet

Jingle around the clock

Mix and a-mingle in the jingling feet

 

Giddy up!” è una esortazione, quella che di solito si rivolge proprio ai cavalli. Equivale ad un forza! Solleva i tuoi piedi e tintinna intorno all’orologio, che non è altro che un’altra citazione di “Rock around the clock”.

 

 

Last Christmas

Assieme a “All I want for Christmas is you”, “Last Christmas” è forse la canzone natalizia moderna più famosa al mondo. Era il 1984 e gli Wham!, ovvero George Michael e Andrew Ridgeley, cantavano durante un Natale in montagna con maglioni e giacconi anni ’80 e decisamente notevoli. Anche dopo la morte di Michael la canzone rimane una delle più suonate durante il Natale, tanto da ispirare persino un film scritto da Emma Thompson e intitolato proprio “Last Christmas", una interpretazione alquanto letterale della canzone. Al centro del film, infatti, c’è soprattutto una frase:

 

Last Christmas, I gave you my heart

 

Il film pare non è stato apprezzato molto dai critici, ma è stato un discreto successo nel pubblico, ma quello che è certo è che la canzone resisterà anche senza di lui. Un po’ di espressioni interessanti in una canzone relativamente semplice da imparare e comprendere:

 

But the very next day you gave it away

 

in cui very rafforza il significato delle parole successive, dando loro una sorta di enfasi. Del resto non è normale che il giorno dopo il cuore del povero protagonista della canzone fosse stato già buttato via.

 

last-xmas-wham

 

Once bitten and twice shy

I keep my distance

But you still catch my eye

 

Once bitten and twice shy” è un detto di cui si può facilmente intuire il risultato: spaventato una volta, sei frenato nel ripetere la stessa esperienza. Insomma, è la storia di un amore perduto in malo modo, ma George era ottimista:

 

Maybe next year I'll give it to someone

I'll give it to someone special

 

 

Santa Claus is coming to town

La canzone è un classico del Natale datato 1932 composto da Haven Gillespie. Il primo a cantarla fu Eddie Cantor nel 1934 alla sfilata natalizia di Macy’s a New York. La versione scelta da Speak, però, è quella di Bruce Springsteen, The Boss, che spesso canta anche dal vivo nei concerti del periodo natalizio con in testa un cappellino da Babbo Natale.

 

You better watch out

You better not cry

You better not pout

 

Pout significa mettere il broncio. Sono tutti avvertimenti perché Natale è il momento in cui Santa Claus arriva in città, “Santa is coming to town”.

 

He's making a list

He's checking it twice

He's gonna find out

Who's naughty or nice

 

Come da tradizione Santa Claus ha la lista dei buoni e dei cattivi e la controlla persino due volte per essere sicuro.

 

He sees you when you're sleeping

He knows when you're awake

He knows if you've been bad or good

So be good for goodness sake

 

fai caso a “for godness sake”, una espressione colloquiale che equivale a un italiano “per carità!”, “per piacere!”, per l’amor di Dio!” con un tono un po’ esasperato. Il goodness sostituisce proprio termine God nel più noto “for God sake!”.

 

 

La Language immersion di Speak

Quello di Speak è un approccio innovativo all'apprendimento della lingua basato sulla conversazione e sulla pratica dell'inglese per potenziare rapidamente le abilità spesso più trascurate nello studio tradizionale: lo Speaking ed il Listening.

I nostri Language Immersion Programmes sono corsi intensivi in formula residenziale, svolti con madrelingua provenienti da tutto il mondo.

Per scoprire i prossimi appuntamenti visita la pagina con il calendario dei corsi di Speak. Per richiedere maggiori informazioni puoi compilare questo modulo o scrivere all'indirizzo info@speakinitaly.com.

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