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Il lato linguistico di Game of Thrones: gli accenti dei protagonisti

12/04/19 16.59

Dopo una pausa lunga due inverni finalmente è arrivato il momento dell'ottava stagione di Game of Thrones. È da otto anni ormai che il motto degli Stark, “Winter is coming" riecheggia con solennità (e una certa apprensione) nelle nostre menti, ma è l'eco della scorsa stagione “Winter is here!” a scandire l'attesa che ci separa ancora dall'esito finale delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco! La settima stagione è stata scandita da spoiler alert, leak e plot twists: ormai sai tutto dei White Walkers e delle morti eccellenti, perciò non parleremo di questo, ma di Game of Thrones dal punto di vista linguistico.

Che inglese parlano i personaggi? Ma soprattutto, guardare una serie come Game of Thrones dopo una language immersion come quella di Speak può aiutare a tenere allenato l’orecchio?

Mantengo, allora, la promessa fatta qualche tempo fa quando abbiamo parlato delle migliori serie TV per migliorare l’inglese e abituarsi agli accenti anglofoni ed eccomi qui a parlare degli accenti di Game of Thrones per dimostrare che sì, guardare Game of Thrones in lingua originale fa davvero bene alla comprensione dell’inglese.

Le casate di Game of Thrones

Ma prima un alert: 

Questo articolo potrebbe contenere degli spoiler, quindi se non vuoi rovinarti lo show ti consiglio di disdire tutti gli impegni, avvisare amici e parenti che ti sei preso un’influenza altamente contagiosa e fare scorta di popcorn per una maratona non stop prima di leggere questo articolo.

 

Una premessa per chi non ha mai sentito parlare di Game of Thrones

Game of Thrones è una serie TV basata sulla serie A Song of Ice and Fire dello scrittore americano George R.R. Martin. Le vicende dei protagonisti sono ambientate in un universo parallelo al nostro e principalmente nel continente di Westeros, liberamente ispirato all’Europa medievale e dell’estensione del Sudamerica. Come in ogni universo fantastico, anche il mondo creato da Martin non segue le stesse regole del nostro: le stagioni durano per interi anni e, dalla ricomparsa dei Draghi, è ritornata anche la magia e cominciano a diffondersi racconti incredibili sulla presenza di creature inquietanti nelle zone più remote del nord, i White Walkers.

A parte la presenza di draghi, zombie di ghiaccio e magia, la particolarità della narrazione di Martin prima e della serie di HBO poi, è che, nonostante rispetti tutti i canoni del genere fantasy, la storia non è in nessun modo adatta ad un pubblico di bambini e ragazzini sognanti. Soprattutto il punto di forza della narrazione è l’incredibile caratterizzazione dei personaggi: a differenza del Signore degli Anelli e di Harry Potter, solo per citarne alcuni, i protagonisti del Trono di Spade non sono idealizzati, né rappresentano gli eterni stereotipi di genere. I personaggi di Game of Thrones sono complessi, in divenire e alla ricerca della propria strada o del proprio destino in un mondo caotico ed imprevedibile. Spesso non sono né buoni né malvagi e, nonostante vivano in un universo irreale, le ragioni e i sentimenti che li spingono ad agire sono razionali, terreni e lasciano ben poco spazio allo stereotipo e ai cliché di genere.

 

La lingua di Westeros

A differenza di Tolkien, innanzitutto linguista e poi scrittore, nell’universo di Martin i personaggi parlano una lingua che è assimilabile in tutto e per tutto all’inglese e Martin stesso ha parlato nei suoi libri della presenza di molti accenti sia di lignaggio che di provenienza, un’affermazione logica e realistica in un continente così vasto e in un mondo in cui non si parla solo la Common Tongue, ovvero la lingua di WesterosNello show i produttori della HBO hanno deciso di mantenere questa differenza di accenti che aiuta a rendere sullo schermo la vastità del continente e le differenze tra i regni.  Nonostante la produzione dello show sia americana, un’osservazione interessante è che i personaggi parlano esclusivamente con accento britannico ed europeo. In questo senso Game of Thrones si allinea alle precedenti produzioni fantasy che hanno sempre visto i protagonisti parlare con accento britannico, che suggerisce un senso di alterità, pur restando interamente comprensibile, e già trasporta il pubblico statunitense e non un in un universo fantastico, mitologico e antico.

Ancora una volta, l’accento aiuta a caratterizzare i personaggi e suggerisce allo spettatore attento, al pari del modo di vestire e dei modi di comportarsi, a quale ceto sociale appartengono i personaggi, se sono degni di fiducia o meno.

In un universo di fantasia, come quello di Game of Thrones, l’accento è fondamentale per aiutare lo spettatore a comprendere le differenze culturali tra le casate nobiliari e la storia precedente alla linea di narrazione. Le ragioni dei conflitti del Trono di Spade, infatti, vanno ricercate in una rivolta di quasi due decenni precedente al tempo della storia, che ha portato all’ascesa al trono della casa Baratheon e alla caduta della famiglia reale dei Targaryen, i signori dei Draghi che tre secoli prima avevano conquistato i sette regni di Westeros portando fuoco e sangue. Le diversità delle casate e dei personaggi, quindi, sono accentuati dalla differenza di visione del mondo e di valori: basti pensare alle differenze tra Stark e Lannister, Frey e Tully, Targaryen e Baratheon, o tra gli ideali che spingono Jon Snow ad allearsi con il Free Folk, contro il volere dei Night's Watch.

 

Il Nord degli Stark

Gli Stark sono i protettori del regno del Nord, i re d’inverno prima dell’arrivo dei Targaryen. Eddard Stark, protettore del nord, è interpretato da Sean Bean, nato a Sheffield, South Yorkshire, una regione del nord dell’Inghilterra. Nella serie recita con il suo accento originale, caratterizzato da vocali più chiuse (Winter is Coming è l’esempio più immediato) rispetto all’accento del sud dell’Inghilterra (e di Westeros). Nella cultura inglese, gli abitanti del nord dell’Inghilterra sono considerati più umili e legati a dei valori più antichi e autentici, contrapposti agli abitanti del sud, considerati più freddi ed opportunisti. Questo particolare è fondamentale per comprendere i valori degli Stark e i sentimenti degli abitanti del nord nei confronti degli abitanti del sud di Westeros.

Un raro momento della famiglia Stark al gran completo

Anche gli altri personaggi del nord imitano l’accento di Sean Bean, sebbene non siano originari della sua stessa area di provenienza: il suo primogenito Robb Stark è infatti interpretato dall’attore Richard Madden che ha un accento scozzese molto riconoscibile, ma che nella serie fa del suo meglio per “imitare” l’accento di Ned; anche il figlio illegittimo di Ned, Jon Snow, parla con un accento del nord, sebbene l’attore che lo interpreta, Kit Harrington, sia nato vicino Londra e parli con un accento sensibilmente diverso da quello di Sean Bean. Fanno eccezione i figli più piccoli di Ned, che hanno passato più tempo con la loro madre, Catelyn della casa Tully, protettrice delle Riverlands, le terre dei fiumi, che parla con un accento più simile a quello del sud.

 

L’accento di alto lignaggio: i Lannister

I nemici diretti degli Stark sono i Lannister, la casa protettrice delle Westerlands, regno dell’ovest, la casa più ricca e potente dei sette regni, alleata dei Targaryen prima e traditrice poi che, con un’alleanza matrimoniale dell’ultima ora, è riuscita a mantenersi per quasi vent’anni vicina al seggio reale e di fatto a governare i sette regni alla morte del re Robert Baratheron. Tutti i Lannister sfoggiano una perfetta pronuncia RP, Received Pronunciation, l’inglese che da un secolo si insegna nelle scuole private di tutta l’Inghilterra, che non tradisce la provenienza ma ostenta, al pari dei vestiti raffinati e dei gioielli più preziosi, la ricchezza della famiglia d’appartenenza. I Lannister sono estremamente orgogliosi della propria ricchezza e del proprio potere e non perdono occasione per dimostrarlo. È interessante notare che due degli attori principali che interpretano rispettivamente Tyrion e Jaimie Lannister non hanno un accento British: Peter Dinklage, infatti viene dal New Jersey e ha quindi un accento americano molto forte, che nasconde abbastanza bene nella recitazione. Nikolaj Coster-Waldau, che interpreta Jaimie, è danese e ha fatto un lavoro eccellente nel recitare in Received Pronunciation.

I Lannister

 

Altri accenti regionali 

Naturalmente in un continente vasto quanto il Sudamerica non esistono solo due accenti, ma molteplici variazioni e inflessioni che raccontano delle piccole storie portate sullo schermo da personaggi più o meno importanti. Eccone alcuni:

Samwell Tarly è un compagno di Jon Snow, appartenente ad una famiglia nobile dell’Altopiano, The Reach, e mandato alla Barriera per volere di suo padre, un uomo d’armi rigido e intransigente perché aveva sempre mostrato una grande passione per la conoscenza e nessun interesse per le armi e il combattimento. L’attore che interpreta Sam, John Bradley, è originario di Manchester, nel nord-ovest dell’Inghilterra, e recita con il suo accento naturale.

Ygritte è il primo amore di Jon Snow, una guerriera del Free Folk, il popolo libero che vive oltre la Barriera. È abituata a combattere sin da ragazzina e, cresciuta nelle terre dell’eterno inverno assieme ai Wildlings, è estranea al ruolo di dama angelo, perfetta e diplomatica in ogni situazione. Ygritte, infatti, è una donna concreta che crede nel diritto di ogni uomo ad essere libero e a scegliere il proprio destino e il proprio re. L’estraneità di Ygritte verso il continente di Westeros è particolarmente evidente nell’accento che Rose Leslie, attrice scozzese di nascita e con una naturale pronuncia RP, imprime al suo personaggio: il suo You know nuthin’ Jon Snuh!, con le sue vocali così chiuse, è forse una delle citazioni più famose di tutte le sette stagioni, per il fortissimo accento che rende il suo accento immediatamente riconoscibile: accento del nord e per la precisione della città di Hull.

Petyr Baelish è Maestro del Conio e membro del consiglio del re, viene da un paesino remoto sulla costa est di Westeros, nel regno della Valle, The Vale, e appartenente ad una famiglia nobile ma povera e sconosciuta. Petyr è giunto a ricoprire un posto di rilievo grazie alla sua intelligenza ma soprattutto alla sua capacità di ingannare e manipolare gli altri. Aidan Gillen, l’attore che interpreta Petyr è irlandese e ha un leggero accento dublinese. Una caratteristica interessantissima del personaggio è l’evoluzione del suo accento durante le stagioni, nelle prime più simile alla Received Pronunciation della corte dei Lannister, nelle ultime, invece, sempre più “sporco” a tradire la sua provenienza povera.

Ser Davos Seaworth è un contrabbandiere che viene elevato al rango nobiliare. Anche lui, come Petyr Baelish è un uomo che si è fatto da sé e, nonostante le attività illecite in cui era impegnato, ha un animo umile e gentile: prova sentimenti profondi per coloro a cui vuole bene e ha il senso pratico di chi ha passato una vita ad arrangiarsi. Liam Cunningham, l’attore irlandese che lo interpreta recita portando sullo schermo un incredibile Geordie Accent, tipico dell’area attorno a Newcastle e particolarmente riconoscibile per il ritmo che imprime alla frase.

Il continente di Westeros

Theon Greyjoy è l’eterno outsider di Game of Thrones, preso in custodia da Ned Stark dopo una rivolta contro la corona di suo padre Balon Greyjoy per evitare ulteriori rivolte o rappresaglie, passa la sua vita a Winterfell, cresciuto e trattato come un figlio e un fratello. Eppure quando Robb Stark viene incoronato King in the North (un manipolo di vassalli barbuti nella tua testa lo sta urlando con fortissimo accento del nord, non negarlo), Theon rinnega la famiglia che l’aveva cresciuto e amato e invece di far vela alle Iron Island e chiedere le navi di suo padre per rafforzare la flotta del Nord, va a Winterfell e prende la tana del lupo, facendo apparentemente strage di cuccioli. Da qui comincia l’espiazione del personaggio, un cammino doloroso e ancora incompiuto che fanno di lui la vittima e il carnefice del proprio destino. L’accento di Theon, è rivelatore della sua condizione: Alfie Allen, l’attore londinese che lo interpreta, recita con un accento che ha delle inflessioni del nord, ma non tanto marcate quanto quelle di Ned, Robb o Jon. Il suo accento rivela a noi spettatori che non sia un vero uomo del nord e che in qualche modo non di senta parte della famiglia.

Chiudo infine con una chicca per veri appassionati di linguistica di mondi immaginari: l’accento Dormano. Dorne è uno dei sette regni di Westeros, la regione più a sud del continente, prevalentemente desertica, protetta da una catena montuosa che lascia solo due valichi come punto di connessione con il resto del continente ed è l’unico a non essere stato conquistato con la forza dai Targaryen, ma con un’alleanza matrimoniale, circa un secolo prima nella linea temporale dei libri e nella serie. Per ogni invasione o attacco dei draghi, i Dormani semplicemente sparivano lasciando solo villaggi, città e residenze regali completamente vuote. Il popolo di Dorne ha avuto pochi contatti con il resto del continente e la Common Tongue è parlata con un accento diverso, definito Dornish drawl, biascicatura dormana. L’accento e l’aspetto diverso dei Dormani rispetto al resto dei Westerosi si deve alla colonizzazione non degli Andali, primi conquistatori di Westeros, ma del popolo Rhoynar. L’accento scelto per rendere sullo schermo la biascicatura dormana è l’accento spagnolo e l’aspetto dei personaggi e dell’architettura di Dorne è tipicamente mediterraneo.

Sebbene la forza dei personaggi si sia smorzata nelle ultime tre stagioni a causa della mancanza del supporto dei libri di Martin, Game of Thrones resta un validissimo show che, senza mai annoiare, tiene col fiato sospeso fino all’ultimo secondo e

permette di sviluppare un orecchio invidiabile alla comprensione degli accenti dell’inglese britannico ed europeo.

Se hai ancora voglia di contenuti interessanti, ti consiglio di dare un’occhiata agli altri articoli del Blog di Speak per scoprire altri consigli linguistici, tutte le informazioni sul nostro programma di immersione linguistica e Language learning e le info sulle nostre location e l’esperienza Speak.

Ylenia Minei

Written by Ylenia Minei

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