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10 espressioni di inglese 'calcistico' per prepararci ai Mondiali 2018

01/06/18 18.24

Il grande momento si sta avvicinando. Tra il 14 giugno e il 15 luglio l'attenzione di tutti gli appassionati di calcio (e non solo) sarà rivolta alla Russia per la ventunesima Coppa del Mondo FIFA. Sarò onesto, quest’anno nella sede di Speak c’è meno entusiasmo del solito per l’assenza degli Azzurri, ma il nostro staff è ‘misto’ e per alcuni di noi l’adrenalina sale giorno dopo giorno.

Per celebrare quello che è considerato il più grande evento del calendario sportivo di quest’anno, abbiamo messo insieme una lista delle frasi più comuni nel mondo del calcio. Ognuna di esse (frasi idiomatiche, similitudini ecc.) è utilizzata (e forse abusata!) dai calciatori in occasione delle interviste e dai commentatori televisivi per descrivere aspetti chiave del gioco.

Nota: molte di queste frasi sono 'luoghi comuni' ma è sempre bello sentirle ripetere in continuazione dai calciatori.

Harry Kane in un'intervista post match

So, let's kick off...

1. To take each game as it comes - Affrontare una partita alla volta

Una diffusa banalità proferita dai calciatori per descrivere l’idea di restare concentrati unicamente sul match imminente. È spesso utilizzata dalla squadra che sta ottenendo una buona striscia di risultati e non vuole farsi travolgere dall’eccessivo entusiasmo, ostacolando i progressi (o addirittura la vittoria finale) in una competizione.

2. Box-to-Box player - Giocatore 'a tutto campo'

Una frase nominale di cui ci si serve per descrivere un centrocampista molto attivo, sempre presente sia in attacco che in difesa, costantemente all’opera da un’area di rigore (‘box’ nel gergo calcistico inglese) all’altra. Esempi recenti possono essere considerati Paul Pogba, Yaya Toure e Arturo Vidal

3. To park the bus - Parcheggiare il bus

Una strategia ultradifensiva attuata per bloccare e sfinire il reparto offensive avversario, posizionando ('parcheggiando') tutti i giocatori dietro la linea del pallone. La frase fu utilizzata per la prima volta da Josè Mourinho, nella prima stagione da manager del Chelsea. Una strategia sfruttata in diverse occasioni anche durante il suo periodo all’Inter.

Mourinho Park the Bus

4. Game of two halves - Un tempo per parte

Un’altra delle espressioni più abusate nel linguaggio telecronistico, per spiegare agli spettatori che le due squadre hanno dominato, l’una nel primo tempo e l’altra nel secondo. È spesso utilizzata per giustificare una cattiva prestazione del team nel secondo tempo, quasi fosse una legge naturale (come lo yin-yang).

5. To be over the moon - Essere al settimo cielo

Probabilmente il più famoso cliché del calcio inglese, questa frase esprime estrema gioia prodotta da una prestazione, da un buon risultato o, talvolta, della sottoscrizione di un contratto per un club più titolato.

La sua origine è molto antica, risale ad una filastrocca recitata negli asili del 16simo secolo dal nome “Hey Diddle Diddle”:

Hey diddle diddle, the cat and the fiddle,

The cow jumped over the moon.

The little dog laughed to see such fun

And the dish ran away with the spoon!

6. A must-win game - Una partita da 'dentro o fuori'

La tipica frase nominale utilizzata per descrivere una partita particolarmente importante, quella che potrebbe garantire un posto nel turno successivo o evitare la retrocessione. Per l’Inghilterra, il match del prossimo 28 giugno contro il Belgio sarà già una partita da ‘dentro o fuori’: vincerla significherebbe evitare il solito epilogo imbarazzante!

7. To rise like a salmon - Svettare come un salmone

Questa similitudine è utilizzata per descrivere lo stacco leggiadro di un attaccante in procinto di segnare di testa o di un difensore pronto ad intercettare un cross alto. Ruud Gullit, Henrik Larsson e Cristiano Ronaldo hanno fornito ottimi esempi di ‘salti da salmone’ durante la loro carriera.

Salmone che salta (Rise like a Salmon)

8. To get the hairdryer treatment - Ricevere un'asciugata di capelli

Un’espressione cominciata a diffondersi nell’era di Sir Alex Ferguson per descrivere il trattamento che l'allenatore scozzese riservava nell’intervallo a giocatori che avevano realizzato una prestazione disastrosa nel primo tempo. Questa particolare 'terapia' fu descritta per la prima volta da David Beckham e Paul Scholes, quando videro il loro manager urlare in faccia ad alcuni compagni di squadra.

9. To be as sick as a parrot - Essere malato come un pappagallo

Un’altra consueta similitudine, l’essere malato come un pappagallo, descrive l’estrema delusione in seguito ad una cattiva prestazione, una sconfitta o un errore decisivo dal dischetto. Utilizzata per la prima volta dal grande Brian Clough, in TV durante un match di qualificazione ai mondiali dell’Inghilterrra, la frase deve probabilmente la sua origine dalla ‘febbre di pappagallo’ o ‘psittacosi’ (parrot fever), un raro disturbo causato da un batterio trasmesso, appunto, dai pappagalli tropicali.

Brian Clough allenatore del Nottingham Forest vincitore di 2 coppe dei campioni consecutive

10. No easy games at this level - Non ci sono partite facili a questi livelli

Questa frase è generalmente impiegata dai giocatori di squadre titolate per rispondere a domande su avversari più deboli.  È un modo per evitare di ammettere di essere molto più forti della propria controparte, per non risultare offensivi o magari per provare a giustificarsi in anticipo nel caso di eventuali sconfitte inaspettate.

Dunque, dopo aver deciso chi tifare ai prossimi mondiali, prova a riconoscere qualche esempio di ‘box-to-box player’ o qualcuno che ‘rise like a salmon’. E non essere ‘sick as a parrot’ se questa volta l'Italia non ci sarà, mancano solo quattro anni al Qatar!

 

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Topics: Speak Tips Sport

Joe Lang

Written by Joe Lang

Docente di inglese dal 1999, è Examiner e Team Leader per tutti i livelli degli esami Cambridge ed è stato direttore di alcune delle più grandi Summer School residenziali del Regno Unito

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