La Rassegna Stampa è l’appuntamento mensile di Speak con le notizie più curiose e interessanti nel web, ma soprattutto un’occasione per mantenere in allenamento il proprio inglese. Tre livelli di difficoltà e un Bonus adatto a tutti per scoprire notizie, leggere cose belle e tenersi informati tra cinema, scienza, letteratura e società.
Livello Facile
A fine gennaio, come da tradizione, arriva il momento di svelare le nomination agli Oscar, il culmine della Award Season del cinema statunitense. L’edizione 2024 dei premi più famosi porta con sé alcune prime volte significative. Intanto la prima attrice nativa americana, Lily Gladstone, nominata come Best Actress per il film “Killers of the flower moon” di Martin Scorsese, poi la prima nomination di Colman Domingo per il suo ruolo da protagonista in “Rustin”, dedicato all’attivista statunitense Rustin Bayard, leader del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti a metà del secolo scorso; e infine, in questo rapido excursus, ti segnaliamo anche le prime nomination in assoluto per Da’Vine Joy Randolph, Danielle Brooks e America Ferrera nella stessa categoria, Best supporting actress. La prima, Randolph, è stata nominata per la sua interpretazione nel film “The Holdovers” di Alexander Payne, Brooks per “The Color Purple” e infine Ferrera per “Barbie”. Proprio a proposito di “Barbie” c’è stato un turbine di notizie a seguito dell’esclusione dalle nomination di Margot Robbie, la protagonista e produttrice, e Greta Gerwig, sceneggiatrice e regista. La questione viene riassunta in questo articolo dell’edizione statunitense di Vanity Fair.
Margot Robbie’s Barbie Snub, Explained
Si è da poco conclusa l’edizione 2024 del Sundance Festival, festival cinematografico che si svolge ogni anno in Utah dal 1991. Si occupa principalmente di cinema indipendente, ma non mancano film e documentari che spesso arrivano a vincere premi importanti nell’Award Season. In questo articolo di Variety c’è una sintesi dell’edizione appena conclusa con una selezione dei film più promettenti, qualche delusione e un bilancio del cinema indipendente in lingua inglese.
Sundance 2024 Takeaways: Fewer Oscar Movies, Slower Sales and Some Horror Hits
Livello Intermedio
Abbiamo già citato “The Holdovers”, il nuovo film di Alexander Payne, a proposito delle nomination agli oscar annunciate proprio a fine gennaio. Andiamo, quindi, nel dettaglio per conoscere uno dei film sorpresa della stagione cinematografica. Paul Giamatti il protagonista, un docente di un college statunitense nel 1970, rigido con gli studenti e per questo non molto amato. Una punizione del preside della scuola lo costringe a condividere le vacanze natalizie nell’istituto con uno studente molto particolare, interpretato da Dominic Sessa. Si aggiunge a loro Mary Lamb, interpretata da Da’Vine Joy Randolph, manager della mensa scolastica con un cuore spezzato dalla perdita dell’unico figlio. Il film è diventato, come si dice in inglese, un “instant classic” e questo articolo del Guardian ne analizza le ragioni, tra interpretazioni magistrali e la giusta dose di malinconia.
The Holdovers review – brilliant Paul Giamatti hits the happy/sad sweet spot
È un’epoca di cambiamenti, anche in questioni della vita quotidiana che sembrerebbero granitiche, inscalfibili, come il vetro. È proprio il vetro il protagonista di questo articolo dell’edizione statunitense del National Geographic: una glass revolution è all’orizzonte, ovvero uno scenario in cui uno dei materiali più comuni e usati potrebbe cambiare la sua natura e diventare malleabile, arrivando persino a rimbalzare.
A glass revolution is underway. Spoiler alert: it bends and bounces
Livello Avanzato
Beatriz Flamini è una speleologa spagnola e per oltre un anno ha vissuto a settanta metri di profondità in una grotta naturale in Andalusia, Spagna, senza contatti col mondo esterno. Una sfida sportiva e personale, quasi un’esperienza mistica. Sul New Yorker è stato pubblicato un approfondimento sulla sua esperienza e ciò che ha comportato per il mondo scientifico e nel privato di Flamini.
The Woman Who Spent Five Hundred Days in a Cave
Parliamo ancora di cinema con una proposta di lettura molto bella e articolata, un’intervista curata da Letterboxd al regista di “All of us strangers”, Andrew Haigh, film di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi. I protagonisti sono Andrew Scott e Paul Mescal, in una storia di un amore che nasce in una città moderna, storia che però che si sovrappone a una scoperta surreale. Nell’intervista non si parla solo del film, ma compare un discorso più generale sul cinema, le emozioni umane e le relazioni. Buona lettura.
Bonus
Chiudiamo la prima Rassegna Stampa dell’anno con un’intera categoria di racconti brevi di penne più o meno famose dell’ambiente letterario anglosassone che raccontano periodicamente per The Paris Review un aspetto o un dettaglio casalingo. La sezione si chiama “Home improvements” ed è un ottimo esercizio di pensiero e di inglese.
L’esperienza Speak
Quello di Speak è un approccio innovativo all'apprendimento della lingua basato sulla conversazione e sulla pratica dell'inglese per potenziare rapidamente le abilità spesso più trascurate nello studio tradizionale: lo Speaking ed il Listening.
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