La nuova puntata della Rassegna Stampa curata dallo Speak Team saluta il mese di febbraio raccogliendo tutte le news culturali, scientifiche e d’intrattenimento rilevanti dell’ultimo mese. Tre livelli di difficoltà, un unico obiettivo: fare pratica nella lettura e nella comprensione della lingua per familiarizzare con le parole, le espressioni e i neologismi.
Livello Facile
Abbiamo già parlato del successo globale di “The Last of Us”, la serie HBO tratta dall’omonimo videogioco e interpretata da Pedro Pascal e Bella Ramsey. Poco oltre la metà del percorso di questa prima stagione (già arrivato il rinnovo per la stagione due) le ottime impressioni dell’esordio sono state confermate e l’arrivo di ogni puntata è accolto da un’ondata social di analisi, opinioni e paralleli con il videogioco. Quest’ultimo elemento, in particolare, si è rivelato come il valore aggiunto di una serie già ben scritta e ogni lunedì, il giorno dopo la messa in onda statunitense, TikTok è pieno zeppo di montaggi che mostrano in parallelo scene del gioco e scene della serie tv. Questo parallelo è stato fondamentale per catturare i fan del videogioco e ora è anche fonte di curiosità per chi si è avvicinato prima al prodotto televisivo. In questo articolo dell’edizione statunitense di Mashable si racconta il processo creativo dietro i parallelismi, con un’analisi particolare della puntata numero sei.
How 'The Last of Us' episode 6 recreated one of the game's most famous scenes
Se ne è parlato con veemenza nell’ambito editoriale: la casa editrice britannica Puffin Books ha annunciato di aver proposto delle modifiche, lievi e ragionate dicono, ad alcune espressioni presenti nei libri di Roald Dahl. Il processo di modifica, sempre secondo la casa editrice, è stato sottile, ma le reazioni sono state complesse e, per lo più, critiche. Il magazine Time racconta gli avvenimenti del periodo e qualche dettaglio dietro l’operazione di Puffin Books.
Why Rewrites to Roald Dahl’s Books Are Stirring Controversy
Livello Intermedio
Il trend del momento, soprattutto su TikTok, si chiama De-Influencing, cioè il contrario del lavoro dei cari vecchi influencer a cui siamo abituati. L’obiettivo è quello di sfatare i miti costruiti a suon di sponsorizzazioni e adv pagate dai brand. Il movimento, quindi, si occupa di parlare dei prodotti o dei fenomeni più in voga e demolirli nel caso in cui il passaparola abbia superato l’efficacia. Durerà come fenomeno oppure si trasformerà nel suo acerrimo nemico sotto i nostri occhi? Questa l’analisi dell’edizione britannica di Wired.
TikTok’s De-Influencers Tell You What Not to Buy
La lingua di un paese è cosa viva. Lo è per la nascita di neologismi che nascono per nuove necessità di espressione, ma cambia anche perché subisce la contaminazione di altri lingue e dialetti. Buzzfeed racconta come l’inglese americano stia evolvendo proprio sotto i nostri occhi, influenzato dalla molteplicità della società multirazziale. L‘analisi dell’articolo racconta, allora, i meccanismi dietro i cambiamenti in atto e come tutelare queste influenze per dare voce alle minoranze.
The US Is Becoming More Multiracial. Here's What That Means For Our Language.
Livello Avanzato
Credevano di essere immuni dalla mercificazione del loro mestiere, e invece no. Parliamo ancora di influencer in ambito social, il pensiero va velocemente al mondo beauty, al cinema oppure magari a chi sui social parla di cibo, cultura della dieta e ristorazione. Le polemiche in ciascuno di questi ambiti sono state feroci: quando finisce l’opinione personale e inizia la sponsorizzazione pura? In un mare di partnership con i brand non dichiarate e foto modificate per attirare traffico e contatti, si scopre che anche il mondo del fitness e dei coach del benessere è diventato vittima dello stesso giro vizioso: esercizi spacciati come infallibili brucia grassi, metodologie di allenamento miracolose e abbondante uso di photoshop per migliorare l’aspetto dei muscoli. La piccola inchiesta di Buzzfeed racconta le bugie e la manipolazione perpetrata dal mondo del fitness sui social network.
La domanda sembrerebbe paradossale, eppure Rachel Monroe ci scrive un articolo sul New Yorker che è una via di mezzo tra l’analisi del fenomeno e un pezzo di narrativa: sarà possibile risolvere la crisi abitativa con le stampanti 3D? È possibile che ci si stia muovendo verso un futuro in cui stampare componenti e materiali diventi una fase consolidata dell’edilizia? Nell’articolo che segue la risposta, forse.
Can 3-D Printing Help Solve the Housing Crisis?
Bonus
Un Bonus dedicato completamente all’ascolto e a chi è appassionato di podcast giornalistici investigativi, una storia che ha dell’incredibile raccontata dal giornalista statunitense Jake Halpern. Deep Cover è la terza stagione del podcast di Halpern dedicato ai misteri della “doppia vita”, storie e interviste di agenti federali e criminali protagonisti di vicende rocambolesche. Nel caso di questa terza stagione, il programma riguarda la vita di due donne statunitensi scomparse nell’estate del 1999. Dove sono finite? Cosa è successo? Sette anni dopo un detective ricostruisce i loro passi e scopre che ci sono misteriosi elementi in comune.
L’esperienza Speak
Quello di Speak è un approccio innovativo all'apprendimento della lingua basato sulla conversazione e sulla pratica dell'inglese per potenziare rapidamente le abilità spesso più trascurate nello studio tradizionale: lo Speaking ed il Listening.
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