SPEAK TIPS | Piccolo Dizionario dei Bushfire in Australia
by Alessia Ragno, on 10/01/20 17.40
Capire quello che accade intorno a te è importante, anche quando la narrativa dell’evento è in una lingua straniera, l’inglese in questo caso. Per questo Speak ti offre una edizione speciale dei suoi “Piccoli Dizionari”, ma in questo caso il focus non è tanto sull’imparare termini nuovi, cosa che comunque succede di riflesso, ma piuttosto capire la comunicazione e le informazioni che si possono raccogliere sui “Bushfire” in Australia. Si tratta di raccogliere, quindi, tutte le informazioni da fonti affidabili e mettere insieme un set di parole inglesi che può aiutarti a seguire la situazione, capirne la portata e le conseguenze.
La timeline degli eventi
Un bushfire è un incendio boschivo che ha una caratteristica fondamentale per capire il fenomeno: è incontrollato. Le causa di questa caratteristica possono essere diverse e contemporanee: i venti, le temperature, la vegetazione, la mancanza prolungata di pioggia. Il termine è il risultato dell’unione tra bush, cespuglio, e fire, fuoco; è analogo a wildfire, parola più usata negli Stati Uniti, mentre bushfire è tipicamente australiano. Il bush, però, è anche il nome di un paesaggio tipico della zona che è naturale che bruci per consentire il rinnovamento e favorire la biodiversità. Le ragioni della dimensione catastrofica di questi bushfire sono da ricercare nei lunghi mesi di siccità, drought, durante la primavera australiana, cioè da Settembre a Novembre 2019.
"The driest spring on record” come l’ha definita la testata internazionale Business Insider, ovvero la primavera più secca mai registrata. Ottobre e Novembre sono, classicamente, i mesi della bushfires season, periodo a cavallo dell’estate in cui gli incendi sono più frequenti e pericolosi. Già a Novembre 2019 si sono moltiplicati gli interventi dei firefighter, i pompieri, soprattutto nel Queensland (Australia nordorientale) e nel South Wales (Australia Sudorientale), ed è stato dichiarato lo state of emergency in queste zone. La diffusione degli incendi è stata tale da richiedere l’intervento di american firefighter e la situazione è peggiorata quando le temperature hanno cominciato a salire per l’arrivo dell’estate. Sempre secondo la ricostruzione del Business Insider, quella del 18 Dicembre 2019 è stata la più calda giornata mai registrata in Australia in quel particolare periodo dell’anno, the hottest day in history, con una massima di 105 Fahrenheit, circa 40.5 gradi Celsius.
A fine Dicembre nuovi incendi sono scoppiati nella regione di Victoria, nell’estremo sudest dell’isola, dove c’è Melbourne, e l’intensità di questi nuovi focolai è stata tale da innescare una reazione a catena: la formazione di nubi di fumo che innescavano nuovi incendi alimentati dai thunderstorm generati dalle nubi stesse. Il fenomeno si definisce pyrocumulonimbus clouds. Il precipitare della situazione ha fatto sì che la popolazione, minacciata dal incedi, sia stata costretta ad evacuare l’intera zona dell’East Gippsland, sempre in Victoria.
A Gennaio 2020 è stato dichiarato lo state of disaster nella regione Victoria. Finora ci sono stati 23 decessi tra abitanti delle zone e firefighter coinvolti nel tentativo di spegnimento e contenimento degli incendi.
Il danno ambientale
Alla terribile perdita di vite umane si affianca il danno irrimediabile alla flora e alla fauna locale. La testata australiana News.au.com riporta che a morire nei bushfire siano stati 480 million animals, tra mammals, birds e reptiles e con loro sono stati stati inceneriti “millions of hectares of national park”. Il cielo rosso per le fiamme è diventati un simbolo di questo avvenimento sulle testate giornalistiche di tutto il mondo, così come le immagini degli animali feriti e spaventati che cercavano acqua e rifugio dal fuoco.
Ad oggi l’emergenza continua, mentre si aspetta che la pioggia torni e faccia la sua parte per contenere un danno che è già incalcolabile.
Visualizza questo post su InstagramUn post condiviso da TIME (@time) in data:
In questo aggiornamento del Time si valuta una perdita di circa 12 million acres di vegetazione e si mostra l’attività dei volontari presso il Port Macquarie Koala Hospital che si occupano dei koala feriti e senza più una casa. Ma non è solo il fuoco ad uccidere, anche le temperature estreme hanno un ruolo devastante sulla fauna indigena. Il National geographic racconta:
Flying foxes are dying en masse in Australia’s extreme heat
Robert Irwin è il figlio di una leggenda australiana, Steve Irwin, un naturalista e divulgatore scientifico soprannominato “Crocodile Dundee”. Robert, anche lui direttamente coinvolto nella protezione della fauna australiana, fa fatica a trattenere la commozione mentre spiega in tv cosa sta succedendo nella sua terra:
Robert Irwin Struggles To Hold Back Tears While Discussing The Impact Of The Australian Bushfires
Il ruolo del climate change
Questo servizio di CBS Morning mostra gli effetti dell’evacuazione, l’aria rossa, irrespirabile e raccoglie alcuni degli elementi cruciali di questa situazione:
- 3 year drought
- 2019 highest and hottest year on record
- 107℉ average temperature for country in December
che introduce il concetto di Indian Ocean Dipole, ovvero un fenomeno metereologico naturale in cui la temperatura dell’oceano varia e crea un estremo freddo e uno più caldo che si alternano. In questa primavera australiana del 2019 la parte calda si è concentrata alle coste dell’Africa, sulla costa occidentale dell’Australia invece, dall’altra parte dell’oceano Indiano, le temperature più fredde. L’aria calda e umida è risalita trasformandosi, poi, in pioggia in Africa, l’aria più fredda e secca invece è rimasta stagnante (Sinking air crushes clouds) e la cosa ha causato l’estrema siccità in Australia e Indonesia. L’Indian Ocean Dipole è un fenomeno naturale che il climate change rende peggiore di anno in anno.
Per approfondimenti sul climate change:
SPEAK TIPS | Piccolo dizionario del Climate Change
La situazione spiegata dal Time:
Australia's Wildfires and Climate Change Are Making One Another Worse in a Vicious, Devastating Circle
che contiene un passaggio molto importante:
“It’s not a question of whether climate change has caused these fires. Fires start for natural reasons — or for human cause reasons. What we’re seeing is a worsening of the conditions that make the fires in Australia unprecedentedly bad,” […]
La gara di solidarietà: cosa puoi fare?
Abbiamo già menzionato l’importate aiuto dei firefighter american, arrivati in Australia per dare una mano con lo spegnimento e il contenimento degli incendi.
Ma molte sono state le raccolte fondi sulle pagine di crowdfunding e sui social network per aiutare le associazioni di volontariato, quelle di protezione degli animali selvatici come Kangaroo island, un wildlife park, un sanctuary, minacciato ancora dal fuoco, ma che continua a salvare e medicare koala.
Ma sulla lunga distanza che si fa? Sicuramente bisogna cercare di ridurre la propria carbon footprint, ovvero la quantità di CO2 che produciamo con i nostri comportamenti. Ridurre questa quantità con comportamenti da singolo e nel collettivo è cruciale per ridurre gli effetti del climate change che ora vedi in Australia, ma presto coinvolgeranno tutto il pianeta.
50 ideas for shrinking your carbon footprint
L’esperienza Speak
Si apriranno di nuovo a breve le porte degli English Camp di Speak dedicati ai ragazzi per una esperienza di immersione linguistica in un contesto totalmente anglofono e a contatto con coetanei madrelingua provenienti da tutto il mondo. L’obiettivo degli English Camp è quello di proporre esperienze innovative di apprendimento e miglioramento nella lingua inglese con due soluzioni:
- English Adventure Camp per i ragazzi dai 10 ai 14 anni
- English Discovery Camp per i ragazzi dai 12 ai 17 anni
Per ulteriori informazioni sul metodo di apprendimento e sulle date dei prossimi camp scrivi al team Speak all’’indirizzo e-mail teens@speakinitaly.com, oppure clicca qui.