“Happy Easter!”: le tradizioni pasquali nel mondo anglosassone
by Alessia Ragno, on 07/04/23 11.30
Siamo talmente affezionati alla Pasqua italiana, alle tradizioni e ai cibi tipici del periodo da dimenticare, a volte, di guardare un po’ al di là del nostro naso e chiederci come la stessa festa venga celebrata in altre parti del mondo. Speak ti accompagna, allora, in un viaggio sorprendente tra le tradizioni pasquali del mondo anglosassone per conoscere nuove parole, espressioni e curiosità.
Prima della Pasqua: Good Friday e Holy Saturday
Prima di arrivare alla domenica di Pasqua fai un passo indietro al Venerdì Santo, in inglese Good Friday. Come ti abbiamo raccontato in ‘SPEAK TIPS | Parole da conoscere: Bank Holiday' , il Good Friday è tradizionalmente una delle Bank Holiday e quindi tutti gli uffici, non solo le banche, sono chiusi. Nella tradizione cristiana è il giorno che ricorda la crocifissione di Gesù, che originariamente veniva chiamato Good Friday perché l’accezione antica di Good era più vicina, nel significato, a Holy. La tradizione anglicana prevede che nelle chiese non ci siano decorazioni floreali durante il Venerdì santo, i festeggiamenti sono rimandati alla Domenica.
Nella caotica Londra ogni anno c’è una rappresentazione della Passione a Trafalgar Square: è gratuita, coinvolge moltissime comparse e pubblico, tanto da giustificare persino i mega schermi in giro per la piazza. Una rappresentazione alle 12 e una alle 15, questo il sito ufficiale: The Passion of Jesus.
Nella cattolica Irlanda fino al 2018 c’è stato l’obbligo di chiudere persino i pub nel Venerdì Santo, con l’obbligo assoluto di non vendere alcolici durante la giornata. Da poco i divieti si sono un po’ ammorbiditi, ma molti pub owners rispettano comunque la festività.
Anche in Australia, come in Italia, c’è la tradizione di mangiare meno ed evitare la carne, per poi rifarsi il giorno di Pasqua con pietanze di ogni tipo.
Una tradizione culinaria comune a tutti i paesi anglosassoni è proprio legata al Good Friday: si tratta degli Hot Cross Buns. Si tratta di piccoli panini dolci e morbidi con la caratteristica croce chiara disegnata in cima; l’impasto è un mix di spezie (cannella e noce moscata prevalentemente), uvetta o ribes e una leggera glassa in superficie. La croce in cima si ottiene con due strisce di shortcrust pastry, una pasta versatile, né dolce né salata, simile alla brisè, oppure con una semplice incisione.
La loro storia risale al XII secolo, si dice che fu un monaco anglicano a tracciare le prime croci sui bun in onore del Good Friday, ma fu soprattutto ai tempi di Elizabeth I che conobbero la massima diffusione, e da allora sono un simbolo di buon auspicio per tutto l’anno a venire.
L’Holy Saturday è l’ultimo giorno della Holy week che precede la Pasqua, spesso confuso con l’Easter Saturday, che invece, a rigore, è il sabato della settimana successiva alla Pasqua. La tradizione più famosa dell’Easter Saturday è la “Nutter’s Dance” a Bacup, nel Lancashire. Un gruppo di uomini vestiti con un costume tradizionale nero, bianco e rosso, e con trucco scuro, ballano con campanelle sulle gambe per scacciare gli spiriti maligni.
I riti del giorno di Pasqua
Una delle figure centrali della Pasqua anglosassone è l’Easter Bunny, in italiano coniglio pasquale, che porta con sé gli ovetti di Pasqua colorati, simbolo della rinascita, ma anche dolci e giocattoli per i bimbi buoni, una sorta di Babbo Natale in versione pasquale. L’altro simbolo indiscusso della Pasqua sono, ovviamente, le uova, ossia le Easter Eggs, uova di gallina che vengono dipinte, decorate e regalate come simbolo di buon auspicio. In Inghilterra, soprattutto nelle zone più a Nord, c’è il rito dell’Egg tapping o Egg Jarping: si prendono due uova pasquali, sode ovviamente, sgargianti e ben dipinte e si colpisce l’uovo dell’altro partecipante; vince colui che riesce a non far rompere il guscio del proprio uovo. Pare che non sia raro trovare qualcuno che bara utilizzando uova di marmo e pietra dura senza avvertire gli altri partecipanti. La tradizione dell’Egg tapping è così antica che persino ai tempi dei primi coloni americani si giocava proprio in occasione della Pasqua. Adesso, in Louisiana, c’è un vero e proprio torneo, molto serio e partecipato.
Easter Bunny e Easter Eggs tornano insieme in un’altra tradizione anglosassone molto famosa: l’Egg hunt, così importante che persino la Casa Bianca, la residenza dei presidenti degli Stati Uniti d’America, ne organizza una ogni anno. Ad ogni bambino viene consegnato un cestino e solo così può partire la caccia: si cercano ovetti colorati, di cioccolato o zucchero, nei giardini, all’aria aperta, e si premia chi ha preso più uova, ma anche il possessore di quelle più belle, o di uno specifico colore, o più grandi, insomma ognuno sceglie i criteri che preferisce.
I cibi tradizionali della Pasqua sono universali: dominano l’agnello, l’Easter Ham in America, le uova, le verdure di stagione, ma ci si sbizzarrisce soprattutto con i dolci. Un tipico dolce pasquale britannico, per esempio, è la Simnel Cake, una torta spugnosa e semplice che ha al suo interno frutta e cubetti di marzapane, decorata con altro marzapane e simboli pasquali. L’origine è antichissima e la ricetta complessa e lunga, ma la tradizione va sempre rispettata.
Le curiosità
Il giorno di Pasqua a New York si tiene la Easter Parade lungo la 5th Avenue a Manhattan, più o meno intorno alla St. Patrick Cathedral, la più grande chiesa cattolica della città. Si festeggia in giro per la strade, vestiti di fiori, colori e costumi sgargianti, ma non è niente di organizzato, è una celebrazione libera che continua da ben 130 anni nella città.
St. Patricks Cathedral, New York
Nella tradizione britannica, invece, pare che il periodo pasquale, o meglio, di Good Friday, sia il momento giusto per piantare il Parsley, ovvero il prezzemolo, pianta che i Romani consideravano alquanto bizzarra: prima di germogliare viaggiava 7 volte, andata e ritorno, dall’Inferno.
In Australia l’Easter Bunny non è che una pallida imitazione dell’Easter bilby, un piccolo marsupiale che è specie protetta e per questo è stato scelto come protagonista della Pasqua, così che nessuno possa dimenticarsi della sua bellezza.
Ed infine il Maundy Money, una ricorrenza britannica del giovedì che precede il Good Friday, definito per l’appunto Maundy Thursday, in cui la regina consegna il Maundy set, cioè un piccolo borsellino rosso, con monetine molto speciali e coniate per l’occasione, ad un numero di persone anziane proporzionale all’età della sovrana. Il regalo ricorda la lavanda dei piedi cristiana, sostituita dalla consegna di queste monete dall’alto valore simbolico e per questo mai spese dal legittimo proprietario.
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