Cosa intendiamo per "immersione linguistica"?
by Joe Lang, on 05/03/19 16.27
I giovani italiani sono quelli che incontrano le maggiori difficoltà quando si parla di apprendere e migliorare abilità linguistiche come Speaking e Listening e tra i motivi alla base di questa evidenza c'è sicuramente la scarsa (se non nulla) possibilità di interfacciarsi e comunicare con parlanti madrelingua nella vita di tutti i giorni.
Se da un lato quindi si rivelano molto preparati nell’affrontare prove scritte o di lettura, dall’altro trovano non pochi grattacapi nei test di parlato e ascolto, dato confermato da numerose indagini annuali che vedono l'Italia ancora indietro rispetto a gran parte dei Paesi europei.
Proprio per questo Speak Teens si impegna a fornire un metodo scientificamente testato per supportare gli studenti nello sviluppo di tali competenze chiave: l'immersione linguistica.
L'immersione linguistica (o "full immersion") è un termine che sentiamo ormai ovunque. È citata da una miriade di corsi con l'intento di riferirsi ad una formazione più intensa, più approfondita, ad una preparazione "totale". Tuttavia, in termini linguistici, "l'immersione nella lingua" indica una metodologia ed una pratica ben definite che vedono i partecipanti "immersi" nella lingua di destinazione (in questo caso l'inglese), come se vivessero letteralmente “circondati” da ciò che stanno apprendendo.
E se il concetto di immersione linguistica è relativamente nuovo nel nostro Paese (Speak è la prima azienda ad offrire programmi di immersione linguistica one-to-one con Anglos in Italia), lo stesso non si può affermare nel resto d’Europa. Negli ultimi anni le full immersion per ragazzi in contesti locali hanno riscosso un grande successo in Paesi come Spagna, Germania e Francia, solo per citarne alcuni.
Perché allora non recarsi in un Paese madrelingua per vivere una “immersione linguistica”?
Trascorrere un periodo più o meno lungo in un Paese madrelingua potrebbe sembrare la soluzione più logica quando si ha intenzione di immergersi in una lingua di destinazione per migliorare le proprie abilità. Tuttavia non è sempre così scontato e per rendere meglio l’idea racconterò una breve storia vissuta in prima persona.
10 anni fa sono diventato direttore di una importante English Summer School nel Regno Unito. La scuola aveva sede a Edimburgo ed ero molto entusiasta (oltre che un po’ preoccupato) all'idea di ricoprire questo ruolo: avrei dovuto gestire uno staff di oltre 30 persone e dare il benvenuto a circa 350 teenagers. Un ruolo con tante responsabilità che mi poneva di fronte ad una sfida affascinante. Dapprima ho immaginato un grande melting pot internazionale con una concreta possibilità, per gli studenti, di confrontare e migliorare le loro abilità linguistiche, poi l’esperienza è cominciata. E sì, era vero, c'erano 350 ragazzi. Ma ben poco di quello che avevo immaginato si è poi verificato nella realtà: non provenivano da tutto il mondo. Neanche da tutta Europa. No. C'erano 350 studenti, di cui 15 dalla Russia, 12 dalla Spagna e (lo ricordo ancora) 1 dall'Olanda. E il resto? Dall'Italia. Sì, un totale di 350 studenti, di cui oltre 300 italiani.
La gestione di 300 studenti italiani ha portato sicuramente delle sfide, ma il vero problema si è rivelato, per loro, il non avere grandi opportunità di parlare inglese. Dopo le 3 ore di lezione seguite al mattino, infatti, i ragazzi tornavano a conversare in italiano, per tutto il giorno, tutti i giorni. Certo, il divertimento non è mai mancato, ma in termini di apprendimento della lingua avevano sviluppato più pronunce e dialetti italiani che nuove espressioni inglesi. E di sicuro non è quello che i genitori avevano auspicato prima della vacanza o quello per cui avevano immaginato di investire.
Non solo: nessuno dei ragazzi aveva avuto l’opportunità di approfondire la cultura locale o di cimentarsi in conversazioni spontanee con persone madrelingua. Il massimo confronto si è rivelato quello avuto con i commessi dei negozi di souvenir. Questa non è immersione linguistica, immersione totale o immersione culturale. È un'esperienza culturale sì ma dal punto di vista dei progressi linguistici ha fornito poco o nulla.
E allora, in cosa sono realmente diversi i nostri Summer Camp?
Speak Teens nasce da un team che ha gestito campi estivi su larga scala nel Regno Unito e vissuto tante esperienze come quella appena citata. Proprio per questo abbiamo fortemente voluto offrire ai partecipanti un format differente, molto più improntato al miglioramento delle abilità linguistiche, pur non rinunciando al divertimento e alle occasioni di socializzazione per tutti i partecipanti.
Speak Teens English Adventure e Speak Teens English Discovery - rispettivamente dedicati alle fasce d'età 10-14 e 13-17 - offrono agli studenti la possibilità di confrontarsi concretamente con gli aspetti quotidiani della lingua e con culture differenti, tutto il giorno per otto o undici giorni. Dal momento della sveglia a quello della buonanotte (nel caso di English Discovery, in stanze condivise con coetanei madrelingua), i ragazzi saranno letteralmente circondati dall’inglese. Come? Principalmente attraverso sessioni one-to-one e attività di gruppo con ragazzi provenienti da tutto il mondo - gli Anglos!
In più, tutto sarà guidato e supervisionato da uno staff (sempre madrelingua) che fornirà ai partecipanti motivazioni e fiducia nel rapportarsi in lingua in contesti reali. Questa è l’idea che la maggior parte dei genitori (me compreso) ha di un campo estivo in lingua – un’esperienza dalla quale i nostri ragazzi potranno fare ritorno dopo essersi divertiti, aver fatto amicizia e migliorato realmente le proprie skills (come spiegato anche negli articoli che Vanity Fair ed Elle ci hanno dedicato negli ultimi mesi).
Ecco il reale significato di immersione linguisitca, la possibilità di cominciare ad esprimersi in inglese, in modo naturale, già dopo pochi giorni. Diventa naturale impegnarsi. Diventa naturale fare domande e rispondere in lingua. Diventa naturale condividere storie divertenti con nuovi amici. Senza sentire la pressione di un'aula, imparando naturalmente dai propri errori e senza neanche rendersi conto di essere nel pieno di un processo di apprendimento. Questo è il vero senso dell'immersione linguistica ed è esattamente ciò che rende speciale Speak Teens.
Vuoi saperne di più sui nostri Summer Camp? Visita www.speakinitaly.com/teens o contattaci per maggiori informazioni