Ogni nazione ha le sue particolari superstizioni e i suoi simboli fortunati o sfortunati, lo sappiamo molto bene noi italiani, insindacabilmente considerati tra i popoli più scaramantici del pianeta. Esistono però delle rappresentazioni comuni che includono ad esempio la figura del Black Cat, che in epoca medievale spaventava i cavalli nelle corse notturne costringendoli a sbandare e provocare incidenti. O i numerosissimi riti del teatro: in tutto il mondo si crede che pronunciare il nome del Macbeth di Shakespeare porti tremendamente sfortuna e quindi si preferisce richiamarlo con un più generico "Dramma Scozzese".
Hai paura dei gatti neri? E degli specchi rotti? Passeresti mai sotto una scala? Che ne pensi del numero 17, invece? Queste sono tutte superstizioni! Credenze che sono state tramandate di generazione in generazione ma che ancora oggi influiscono nella vita di tutti i giorni, condizionando le menti anche più logiche. Il video che proponiamo oggi ci mostra la provenienza di alcune delle superstizioni più diffuse. Scopriamole insieme!
Guarda il video con attenzione e cerca di rispondere alle domande seguenti:
Question 1: What is the number 13 associated with?
Question 2: Where does the superstition of knocking on wood come from?
Question 3: Why do Italians fear the number 17?
Question 4: Why does whistling in the backstage of a theatre bring bad luck?
Question 5: And you, are you superstitious? Why?
Oggi parliamo di superstizione e quale canzone migliore se non “Superstition” di Stevie Wonder per rappresentare il tema odierno. La canzone parla delle superstizioni e menziona numerose credenze popolari nel testo come ad esempio il classico “specchio rotto che causa sette anni di sfortune”. E tu, credi alle superstizioni?
Ascolta attentamente la canzone, leggi il testo e rispondi alle domande seguenti:
Question 1: How does the word “superstitious” translates in Italian?
1. Superstizioso
2. Superlativo
3. Superato
Question 2: What happens if you “break the looking glass”?
Question 3: Does Stevie think that superstition is good for you or not?
Question 4: Number thirteen is mentioned a few times in the lyrics. Do you think this number brings bad luck?
Question 5: Are you superstitious? Can you mention one superstition that is popular in Italy?
Quello che vedete nella foto di oggi è sicuramente un oggetto a voi ben noto: l’acchiappasogni, in inglese dreamcatcher. Si ritiene che questo affascinante amuleto protegga gli esseri umani, soprattutto i bambini, durante il sonno; questi ammalianti oggetti provengono dalla tribù nativo-americana dei Lakota. Coloro che appartenevano alla tribù, usavano gli acchiappasogni non solo per proteggere il loro sonno da presenze maligne ma anche per allontanare qualsiasi forma di energia negativa e attirarne quella positiva.
Le strutture del condizionale in inglese sembrano difficili ma in realtà, se si segue la logica e ci si ricorda della costruzione, sono piuttosto semplici e utilizzarle migliorerebbe il tuo inglese visto che ci sono strutture e diversi tempi verbali coinvolti!
Ci sono quattro tipi di condizionale in inglese, meglio noti come Zero, 1st, 2nd e 3rd conditional.
La prima cosa da aver bene in mente come principio di base è che quando ci spostiamo dallo zero al 1st, poi al 2nd e cosi via succede questo:
Ci muoviamo da affermazioni estremamente concrete a estremamente astratte (quindi, lo Zero si riferisce ad avvenimenti concreti e spesso persino automatici, mentre il 3rd descrive eventi molto astratti e, anzi, impossibili).
Le strutture del condizionale diventano generalmente sempre molto più complesse (dal semplice Zero, al più complicato 3rd conditional).
Oggi ci concentreremo sullo zero e il 1st conditional che generalmente non sono troppo difficili.
Lo Zero Conditional, come già anticipato, è la forma di periodo ipotetico più concreta e la sua costruzione è molto semplice. Lo Zero Conditional si forma così:
o
Questo significa che quando creiamo un periodo ipotetico di tipo Zero, utilizziamo il tempo presente, come in questi esempi:
Lo zero conditional descrive qualcosa che è sicuro o automatico o, utilizzando l’imperativo, ci da delle istruzioni.
Fin qui ci siamo. Osserviamo insieme il 1st Conditional.
Il 1st conditional è già leggermente meno concreto rispetto allo zero – infatti non descrive situazioni automatiche, ma possibili o probabili, al presente o al futuro. Ecco come si forma:
A volte possiamo sostituire will nella seconda proposizione con altre forme verbali al futuro, ma will è la più comune.
Quando utilizziamo il 1st conditional, descriviamo qualcosa che potrebbe accadere come risultato di un’azione – non è certa ma dipende da fattori esterni:
Nota che in tutti i condizionali in inglese (e in altre lingue), è possibile cambiare l’ordine delle proposizioni (If... conseguenza…) in questo modo la frase diventa (conseguenza… if…) come in questo esempio:
Allora, lo zero e il 1st conditional non sono poi così male! Dai un’occhiata all’appuntamento della prossima settimana di Stay at Home with Speak Teens per saperne di più sui più complessi 2nd e 3rd conditional!
E voi? Vi ritenete persone superstiziose? Avete un rito scaramantico che ripetete prima dei momenti importanti o un numero fortunato? Fatecelo sapere commentando il blog! Nel frattempo l'allenamento dell'inglese continua con altri episodi della nostra rubrica: