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South African English: l'inglese del Sudafrica, moltitudine di culture

Scritto da Alessia Ragno | 16/04/19 14.31

L’inglese, come più volte abbiamo ripetuto, è una lingua viva e variegata che si modifica a seconda della zona geografica che stai considerando. Questo vale per gli accenti all’interno dell’isola britannica stessa, per l’Irlanda, per l’Australian English e per tutte le regioni del mondo che adottano l’inglese tra le lingue ufficiali. Il Sudafrica è tra queste: terra complessa, vastissima e dalle tante lingue; l’inglese, più precisamente il South African English, è solo una delle lingue accanto all’Afrikaans e la lingua xhosa, solo per citarne alcune. Anche la definizione South African English, spesso abbreviato in SAE, è estremamente riduttiva, perché all’interno ci sono moltissime variazioni della lingua, anche importanti, che dipendono dall’area geografica, come ti dicevamo prima, ma anche da chi sta parlando. In estrema sintesi le variazioni del South African English sono 4:

  • White South African English

  • Black South African English

  • Indian South African English

  • Cape Flats English

 

L’inglese del Sudafrica 

Sarebbe impossibile avere a disposizione una guida universale per l’inglese parlato in Sudafrica, ma è necessario tenere sempre a mente i quattro gruppi individuati prima: ciascuno di essi ha una storia, suoni e slang totalmente differenti che si possono, però, analizzare per sommi capi.

Il White South African English è l’inglese parlato dai bianchi ed è esso stesso suddiviso in accenti differenti a seconda della zona che si considera, della classe sociale di provenienza di coloro che lo parlano e delle loro origini. C’è sicuramente una divisione in tre grandi gruppi di appartenenza, qualcosa che ricorda vagamente le variazioni viste per l’Australian English in Gli accenti dell’inglese, imparare a riconoscerli, cioè:

  • Cultivated, l’inglese più forbito assimilabile alla Received Pronunciation del British English
  • General, la common tongue della Middle class
  • Broad, l’accento della Working class

Ricorda sempre: anche questa è una generalizzazione, ma rende l’idea della moltitudine di accenti e slang che si possono incontrare.

Il Black South African English è l’inglese di coloro che sono madrelingua africani, per cui l’inglese è una seconda lingua che mescolano alla loro lingua madre creando quello che, a tutti gli effetti, viene considerato un “New English”. Il BSAE ha influenze creole ed ha cominciato a diffondersi solo dalla fine dell’apartheid (dal 1990 circa), fino ad allora alle persone di colore era proibito parlare inglese. Per maggiori informazioni prova a leggere: Black South African Englishes - towards a variationist account. 

L’Indian South African English è, invece, l’inglese parlato dai discendenti degli emigrati indiani in Sudafrica che, a causa dell’Apartheid e della separazione forzata dei gruppi etnici, si è sviluppata parallelamente al White South African English.

Il Cape Flats English è, infine, l’inglese dei mixed race soprattutto nell’area di Cape Town; originariamente definito Broken English, adesso è riconosciuto come English dialect a tutti gli effetti.

 

Il suono degli accenti 

Per una lingua così complessa è difficile individuare in maniera univoca gli accenti e le pronunce, ma per iniziare a capire i suoni dell’inglese sudafricano prova ad ascoltare, innanzitutto, i video che hanno Trevor Noah come protagonista. Trevor è un comico e conduttore sudafricano che lavora in America, parla ben 8 lingue e in questi sketch racconta cosa vuol dire essere un mixed race in Sudafrica e l’ossessione di mantenere, anche in America, un accento sudafricano.

 

 

 

 

 

 

Lo slang

Come ogni lingua anche l’inglese sudafricano ha sviluppato un innumerevole elenco di neologismi ed espressioni per il suo slang; le derivazioni sono molteplici (contrazioni, variazioni, termini in prestito da altre lingue) e la migliore maestra per padroneggiarli un po’ tutti è l’esperienza. Come in ogni appuntamento con gli accenti del mondo, però, Speak ti elenca alcune delle parole più usate, le basi per comprendere l’idioma del luogo.

Braai è un upgrade del barbecue: la carne viene cotta direttamente sul fuoco o sulle braci e non sulla classica griglia. I sudafricani amano talmente il braai che esiste il National Braai day, una public holiday che coincide con l’Heritage Day, giorno dedicato alla celebrazione della propria cultura d’origine.

I Padkos sono gli snack da mangiare in una road trip, un viaggio in macchina. È un termine generico che indica cibi sia dolci che salati.

Un Sami è, banalmente, un sandwich. 

Arvie è il corrispettivo di afternoon e ricorda l’arvo nell’Australian English  

Le Slap chips sono le patate fritte più spesse e grandi, amatissime dai sudafricani

Skinner significa gossip. Esiste anche nella versione verbo: to skinner.

"Please, don’t skinner about me!" 

che significa:

"Per favore, non fare gossip su di me!"

 

Eish è una esclamazione di sorpresa con una venatura di disperazione, un po’ l’equivalente dell’italiano “Accidenti!”. Questo che segue è un video che ne illustra tutti gli utilizzi e la pronuncia corretta.

 


 

 

Takkies equivale al termine inglese, ma oramai usato anche in italiano, sneakers, ossia le scarpe sportive.

In questo video c’è Charlize Theron, famosissima attrice sudafricana, che si confronta con David Oyelowo sul terreno linguistico: lei illustra alcuni termini di slang Afrikaans, lui dello Yoruba, la lingua dell’Africa occidentale. L’Afrikaans è una lingua germanica parlata anche in Namibia, Botswana e Zimbabwe. Attenzione, però: l’Afrikaans è per il 90% di derivazione olandese, ma c’è comunque una percentuale di termini ed elementi che derivano dall’inglese e che val la pena considerare. È ufficialmente la terza lingua, per diffusione, del Sudafrica.

 

 

  

Le espressioni curiose

Just now/Right now/I’ll do it just now è la prima espressione bizzarra del South African English perché, stranamente, non vuol dire subito, “Lo faccio subito!”, ma fra un po’ e questo intervallo di tempo non è ben definito, anche se di solito si intendono circa 5-10 minuti.

Is it? scritto anche Izit è l’equivalente di really, “davvero?" ed è una espressione colloquiale utilizzata moltissimo nelle conversazioni informali.

Analogamente Howzit? è la contrazione di How is it?, domanda che è più vicina al classico How are you? britannico. 

Shebeen è il nome dato ai locali illegali, spesso frequentati dai Black South africans, in cui si rivendevano alcolici senza licenza. La particolarità di questa parola è che è di origine irlandese: sibín, infatti, ha lo stesso identico significato nell’Irish English.

Just Sommer significa, letteralmente, just because.

"I want to do it just sommer"

che implica l’idea di iniziare qualcosa solo per il piacere di farla.

Ja/nee è un unica espressione, un sì un po’ incerto, da usare quando non è proprio un sì, ma nemmeno un no.

Ag man è la versione sudafricana di “Oh man!”, una esclamazione di frustrazione e preoccupazione. Esiste anche una seconda versione, Ag shame, che invece esprime solidarietà ed empatia.

"Ag shame, he isn’t feeling well!"

 

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