Era il 1990 e J.K. Rowling era in un treno che da Manchester la riportava a Londra, più precisamente verso la stazione di King’s Cross. Il treno era in ritardo e il tempo per pensare si dilatò più del previsto. Fu così che cominciò a girarle per la mente l’idea di un personaggio che sapeva già si sarebbe chiamato Harry Potter, un giovane mago
with messy black hair, glasses and a lightening-shaped scar on his forehead.
Nei cinque anni successivi a questo momento l’autrice inglese ha cominciato a pianificare i contenuti di tutti e sette i libri della saga, costruendo, su una quantità enorme di quaderni, le mappe di ogni personaggio, degli eventi che riguardavano Harry e tutti quelli storicamente precedenti. In una recente mostra curata dalla British Library, ‘Harry Potter: a history of magic’, sono stati mostrati al pubblico molti di questi quaderni scritti fitti e pieni di disegni con cui la Rowling illustrava i suoi personaggi.
Il primo libro, ‘Harry Potter and the Philosopher’s Stone’ fu pubblicato da Bloomsbury Publishing, casa editrice londinese indipendente che poi è diventata una delle più famose proprio grazie al successo di Harry. La prima tiratura, in inglese initial print run, fu di 500 copie, cioè quelle standard per un libro considerato esclusivamente per bambini, children book, per giunta scritto da un autore sconosciuto, come era allora la Rowling. Era il 1997 e da allora il successo fu tale che non solo il numero di copie è poi aumentato a dismisura, ma la vita degli editori e, ovviamente, dell’autrice sono cambiate per sempre. La saga di Harry Potter ha venduto, secondo una stima fatta a febbraio 2018, 500 milioni di copie, è stato tradotto in 80 lingue differenti ed è entrato di diritto nell’elenco dei ‘Best selling book series of all time’. Una curiosità: il nome di J.K. Rowling è solamente Joanne, la K di Kathleen è stata aggiunta in onore della nonna paterna, perché secondo l’editore un nome femminile avrebbe limitato il pubblico della saga. J.K., invece, creava molto più mistero.
Probabilmente la saga di Harry Potter è l’unica di cui è decisamente superfluo raccontare la trama. Tutti sanno del mago Harry, the boy who lived, il bambino che era sopravvissuto all’Avada Kedavra, il Killing curse che aveva ucciso i suoi genitori. Allo scoccare della mezzanotte nel giorno del suo dodicesimo compleanno, Harry riceve la visita di Rubeus Hagrid, un half-giant, Keeper of Keys at Hogwarts School of Witchcraft and Wizardry, che gli comunica non solo che è un mago, a wizard, ma che a breve avrebbe iniziato il suo primo anno ad Hogwarts. Harry, allora, lascia gli odiosi zii, i Dursley, e comincia la sua nuova avventura. Durante il viaggio nell’Hogwarts express, treno a vapore che parte dalla stazione londinese di King’s Cross, Platform nine and three-quarters, conosce coloro che diventeranno i suoi migliori amici: Ron Weasley e Hermione Granger. Harry e Ron sono wizards, Hermione è una witch. Mentre i genitori di Ron e Harry sono maghi e streghe, Hermione è figlia di Muggles, quelli che in italiano sono stati tradotti come Babbani, cioè persone prive di poteri.
Arrivati a Hogwarts gli studenti vengono sottoposti al Sorting quiz che decide in quale Hogwart’s house sono destinati. Il responsabile della decisione è il Sorting hat, ovvero un antichissimo cappello a punta che indaga nella mente di ogni ragazzo e sceglie la casa che per lui è più appropriata. Quattro le possibilità: Gryffindor, Hufflepuff, Ravenclaw e Slytherin. La curiosità: la prima traduzione italiana, quella del 1998, traduceva le case in Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Nel 2011 la traduzione è stata rinfrescata e Tassorosso è diventata Tassofrasso. Sono cambiati anche altri dettagli tra nomi di persone e oggetti che hanno reso la traduzione più vicina alla versione originale. Non è stato facile tradurre il mondo di J.K. Rowling perché la sua creatività non si è limitata alla strutturazione di 7 romanzi e l’intero universo alternativo che li ospita, ma in ogni libro c’è una quantità incredibile di neologismi per definire animali di fantasia, pozioni, ingredienti, cibi, luoghi e nomi propri che ci sono diventati poi familiari. La creazione di questo mondo, però, non è stata frutto di un lavoro casuale. Quando ti abbiamo raccontato che ci sono voluti ben 5 anni per sviluppare le prime mappe della saga di Harry Potter intendevamo che l’autrice ha scritto, inventato trame, ma soprattutto consultato tomi e tomi di volumi di storia, antiche tradizioni anglosassoni, astronomia e divinazione, fondamentali per lo sviluppo delle della mitologia, ma soprattutto delle materie di Hogwarts che qui ti raccontiamo.
Le lezioni fondamentali del primo anno ad Hogwarts, classes in inglese, sono:
A questi subjects si aggiungono materie facoltative negli anni successivi che cambiano a seconda delle inclinazioni e delle scelte di ogni studente. Qualche esempio: Ancient Runes, Divination, Care of magical creatures - di cui diventerà professore Hagrid - e Muggle Studies. Gli esami della scuola si chiamano O.W.L., cioè Ordinary Wizarding Level, ed è importante avere buoni voti per puntare al N.E.W.T. level, ovvero il Nastily Exhausting Wizarding Test.
Tutte le lezioni si tengono nell’Hogwarts Castle: grandissimo, enigmatico, circondato da un lago e dalla Dark Forest, e protetto da ogni attacco magico. Sono famose le sue staircases, le scale che si muovono e spostano facendo perdere gli studenti meno esperti, la Great Hall in cui si svolgono i pasti comuni e le celebrazioni e i quadri, ritratti con personaggi che interagiscono con tutti i viventi.
Per tutti i ragazzi che vogliono migliorare il proprio inglese con una esperienza divertente e condivisa con tanti coetanei madrelingua inglese provenienti da tutto il mondo, ci sono i camp di Speak Teen. Due le formule tra cui scegliere:
Quella di Speak è una language immersion in un contesto totalmente anglofono, i camp sono in Italia e sono studiati per offrire un equilibrio di attività didattiche e di conversazione con i coetanei, garantendo un miglioramento anche nella conversazione spontanea in inglese. Puoi richiedere ulteriori informazioni sul metodo e sui camp al team Speak scrivendo all’’indirizzo e-mail teens@speakinitaly.it, oppure cliccando qui.