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Esplorare il mondo? Basta avere il giusto piano!

Scritto da Madalina Sandu | 15/02/19 16.59

Ammettiamolo, in fondo viaggiare è uno degli “hobby” più affascinati ed entusiasmanti che ci possano essere. Sin da piccoli sognavamo di fare gli esploratori, fantasticavamo su posti lontani da casa, non stavamo nella pelle per la prossima vacanza di famiglia, o per l’imminente gita scolastica. Poi, crescendo, abbiamo cercato di orientare gli studi e la carriera al fine di poter lavorare viaggiando, oppure studiare trasferendoci in posti interessanti e diversi rispetto a quello che era il nostro paese natale. Viaggiare significa non solo crescere professionalmente ma anche interiormente.

Conosciamo tutti quella sensazione straordinaria che ci accompagna prima, dopo e al rientro dai nostri viaggi, anche quelli più brevi. Qualcosa ci resta inevitabilmente, una frase, un profumo, un suono, un ricordo in particolare… E non è la meta quella ciò che conta, ma ciò che realmente quel posto ci trasmette, i particolari che captiamo, i volti che maggiormente ricordiamo, le foto che riguardiamo per sentirci ancora lì.

Lo sa bene il protagonista di oggi, che ha fatto del viaggiare il suo stile di vita. Non si tratta di un imprenditore milionario, e nemmeno di Bear Grylls, bensì di un semplice ragazzo norvegese, con un normalissimo lavoro, spinto da una voglia irrefrenabile di scoprire il mondo, soprattutto gli angoli più remoti ed incontaminati del mondo, quelli meno considerati tra le mete in voga dei turisti. Il suo nome è Gunnar Garfors, ha 43 anni, e ben 10 di questi li ha dedicati ad esplorare il mondo. Detiene il titolo di viaggiatore più giovane della Terra vantando ben 198 paesi visitati… fino ad ora!

Viaggiare? Una passione alla quale dedicarsi !

L’avventura per il nostro esploratore inizia all’età di 17 anni quando, intraprendendo un viaggio su e giù per l’Europa con dei coetanei, riesce ad inserire nella sua lista i primi 13 paesi. Il seguente viaggio in Cina ed India, invece, è stato per lui il “trampolino di lancio” nel mondo orientale. Tagikistan, Uzbekistan, Kyrgyzstan, Turkmenistan, Afghanistan e Pakistan sono stati, in seguito, come una sorta di illuminazione per Gunnar. Più viaggiava più sentiva il bisogno di farlo in continuazione, lanciandosi in sfide sempre più ardue ma esilaranti allo stesso tempo.

La cosa sorprendente, che caratterizza Gunnar, è il fatto di essere riuscito a compire il suo “giro attorno al mondo” senza rinunciare al lavoro full-time in Norvegia e senza sentire il bisogno di prendersi dei giorni extra di ferie. Bisogna sapere che in Norvegia ogni dipendente ha a disposizione 5 settimane di ferie da dedicare alle vacanze più 2 che racchiudono le festività del Paese. Sono questi, più ogni weekend libero, i momenti che il nostro protagonista ha sfruttato per i suoi viaggi. “Spesso, partivo il mercoledì sera (prendendomi due giorni di ferie il giovedì e il venerdì) e tornavo in tempo per essere di nuovo in ufficio il lunedì mattina.” ammette Gunnar.

Come ribadito, inoltre, il suo normalissimo lavoro in ufficio gli garantiva un altrettanto normale stipendio. Investire i soldi nei viaggi non è mai stato per lui un problema o un peso, il segreto era l'avere un piano e risparmiare il più possibile. Gunnar non ha figli, non possiede una macchina o una casa lussuosa, né tanto meno una pregiata collezione di CD. Tutto ciò che guadagna lo investe in viaggi intelligentemente organizzati.

Nel maggio del 2008 pubblica il suo libro: 198: How I ran out of Countries” nel quale offre anche numerosi consigli su come gestire al meglio il proprio tempo e il proprio denaro per realizzare viaggi. Alcuni dei consigli trattati nel libro fanno riflettere anche noi sul modo di percepire l’organizzazione di un viaggio.

L’organizzazione come chiave!

Che si tratti di una meta intercontinentale o un posto “dietro l’angolo” di casa, esistono tanti modi per pianificare al meglio i propri viaggi senza stressarsi troppo, concedendosi momenti sereni, rilassanti e felici, sia soli che in compagnia. Gunnar sostiene che scegliere di viaggiare in pullman è un’alternativa molto efficace perché in questo modo è possibile riuscire a fermarsi e visitare molti più posti rispetto ad un “classico” viaggio in aereo.

Se, invece, non si riesce proprio a fare a meno dell’aereo o se si affronta un viaggio intercontinentale, è fondamentale tenersi “leggeri”; un suggerimento, quest’ultimo, da prendere in considerazione visiti gli alti costi dei bagagli più grandi ed ingombranti. L’hotel è sempre stato evitato e considerato come una sorta di impedimento da parte del nostro protagonista. Secondo me è possibile dormire gratis sul divano di uno sconosciuto usando siti come CouchSurfing o Hospitality Club. Non avrete solo un letto, ma anche una guida gratis e, probabilmente, anche un grande amico" sostiene Gunnar.

Non garantiamo la piena sicurezza di questo modo di viaggiare, ma sappiamo che è molto diffuso tra gli esploratori più incalliti che puntano ad una vera e propria full-immersion culturale. Un modo per risparmiare e per sentirsi un po’ meno turisti e un po’più abitanti del posto. Andare controcorrente è un altro consiglio che Gunnar tiene particolarmente a condividere. A parer suo non bisogna seguire la massa, bensì cercare di catapultarsi in posti diversi e meno considerati, luoghi inesplorati dai quali ritornare ricchi di avventure e ancora più entusiasmati di prima. Inoltre, cerca di avere sempre una mappa a portata di mano, ci potrebbero essere posti che non avresti mai pensato di considerare, oppure dei quali avevi completamente ignorato l’esistenza!!  

Un’impresa titanica

Risparmiate tutto ciò che potete, esplorate il più possibile, lasciatevi trasportare dalla voglia di scoprire ciò che vi circonda, dalle cose più piccole a quelle più maestose. E’ proprio così che il nostro protagonista è riuscito a fare della sua felicità più grande un vero e proprio record! Gunnar, infatti, è entrato nel Guinness dei Primati per essere riuscito a visitare 13 Paesi in sole 24 ore!!  (Bosnia-Erzegovina, Slovenia, Ungheria, Repubblica Ceca, Croazia, Austria, Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Svizzera e Liechtenstein). Non si è trattato solamente di oltrepassare il confine, ma di una vera e propria esplorazione, un viaggio pianificato nei minimi dettagli al fine di permettere a Gunnar di mettere piede in ognuno dei Paesi citati.

Andare controcorrente

In un’intervista tenutasi nel celeberrimo TED Talk, condivide con il pubblico quelli che sono i Paesi meno visitati al mondo. Tuvalu, Bhutan, Yemen, Kiribati, Dominica e Suriname sono solo alcuni dei tanti paesi sottovalutati dai turisti che però hanno lasciato il segno nel cuore di Gunnar. Quali sono invece i Paesi ai quali è più legato? Beh, la Norvegia non poteva che occupare il primo posto. L’affascinante Paese nord europeo è il luogo al quale Gunnar si sente appartenere completamente, con le sue magiche aurore boreali, i fiordi, l’aria pura e pungente del suo lungo inverno.  Anche la Romania, l’Islanda, il Vietnam, e il Kyrgyzstan sono posti che Gunnar consiglia vivamente di visitare, o meglio, di esplorare!

La scoperta di nuove culture è uno dei propositi delle esperienze Speak, si parli di adulti o di teenagers. La partecipazione attiva degli Anglos nei Language Immersion Programmes e negli Speak Teens Summer Camp offre a tutti i Learners la possibilità di affacciarsi in prima persona sui loro Paesi anglofoni di provenienza: Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Australia, Irlanda, Nuova Zelanda e tanti altri ancora.

Se siete curiosi di saperne di più vi basterà visitare il nostro sito o contattarci tramite il form dedicato