Ultima puntata prima dell’autunno per la Rassegna Stampa di Speak, l’appuntamento fisso con la lettura in lingua inglese, nonché una finestra aperta sul mondo anglosassone, la cultura e le evoluzioni linguistiche. Ogni mese selezioniamo due articoli per ogni livello di difficoltà più un Bonus; la Rassegna Stampa è adatta a tutte e a tutti, bastano solo costanza e curiosità.
Livello Facile
Martin Short è uno dei comici televisivi più amati della storia della tv nordamericana. Nato in Canada e poi naturalizzato statunitense, Short fa parte della vecchia guardia dei comici del Saturday Night Live, ma ha lavorato moltissimo anche nel cinema. Attualmente è tornato alla ribalta, assieme all’amico fraterno e attore Steve Martin, nella serie tv “Only murders in the building” che ha portato ai due le nomination agli Emmy, i premi della tv statunitense, dopo anni di assenza. Recentemente Short è stato ospite del Tonight Show di Jimmy Fallon e Vulture, magazine di cinema e tv, ha tirato fuori una vecchia idea, difesa già dal New Yorker:
“Is Martin Short the greatest talk-show guest of all time?”
Nel tentativo di rispondere riporta tutte le battute che Short fa nei pochi minuti dell’intervista. Una buona occasione per familiarizzare con l’humor americano e capire se fa ridere anche noi in Italia.
Martin Short Tells 21 Funny, Good Jokes on ‘The Tonight Show’
Il cambiamento climatico è, purtroppo, uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi anni e quest’estate ha dimostrato come le sue conseguenze siano distruttive e più vicine di quanto si pensi. Il magazine Buzzfeed mostra, in questo articolo, le foto delle cosiddette hunger stones, pietre su cui sono incise date ben precise che coincidono con l’ultima devastante siccità del territorio. In tutta Europa sono riemerse testimonianze lontanissime nel tempo di siccità precedenti, le trovi ritratte nella gallery dell’articolo.
Livello Intermedio
È una notizia recente l’attacco allo scrittore Salman Rushdie durante un suo recente evento pubblico. L’autore è sopravvissuto, anche se ci saranno conseguenze permanente sul suo corpo, e l’opinione pubblica ha espresso tutto il suo rammarico e l’orrore per la vicenda. Nell’approfondimento del magazine Buzzfeed, si racconta perché la vicenda è così cruciale, che pericoli nasconde e come un libro pubblicato per la prima volta nel 1988 possa condurre a tale violenza dopo più di trent’anni.
I Grew Up Believing “The Satanic Verses” Was Dangerous. Here’s Why That Matters.
Dopo anni dalla fine del fenomeno televisivo Game of thrones, torniamo nel mondo letterario di George R. R. Martin con una nuova produzione HBO dal titolo “House of the dragon”, ovvero la storia della casata Targaryen già conosciuta per le vicende della Khaleesi Emilia Clarke. La serie ha fatto il suo debutto il 21 agosto e già si moltiplicano gli articoli sui collegamenti tra questa e GoT, le opinioni di Martin e le prime recensioni. Concentriamoci, allora, sulle impressioni dopo la prima puntata: a seguire l’analisi di The Verge dell’esordio e su cosa c’è da aspettarsi d’ora in poi.
House of the dragon is a grim remix
of an already gruesome song you’ve heard before
Livello Avanzato
Nell’aprile 2019 una parte della cattedrale di Notre Dame di Parigi fu consumata dal fuoco, in particolare andarono perdute il prezioso soffitto di legno e la guglia della navata centrale. All’epoca si disse che il danno architettonico e storico della chiesa fosse talmente esteso che sarebbe stato impossibile recuperare il suo antico splendore. Ma a volte il progresso nel restauro sa sorprendere anche le previsioni più catastrofiche, ed è interessante che in questo caso tale progresso equivalga al recupero di antichissime tecniche di costruzione col legno. Il Guardian racconta come un team di artigiani esperti di arti medievali dimenticate si siano messi al servizio del recupero di Notre Dame rendendo possibile la sua rinascita. Si parla, in questo caso, di “archeologia sperimentale” già applicata già, anni addietro, a un castello francese della metà del ‘500 in quello che fu chiamato Guédelon project.
‘They said it was impossible’: how medieval carpenters are rebuilding Notre Dame
Le immagini di New York nei primi tempi della pandemia erano impressionanti. Una città sempre viva e brulicante di movimento che si spegneva velocemente per i lockdown e la continua insorgenza di focolai. A distanza di due anni da quei momenti, l’edizione statunitense di Rolling Stone segnala un’inversione di tendenza. C’è ancora una crisi economica in pieno svolgimento, la quella immobiliare, in particolare, rende proibitiva la vita in città e i quartieri cambiano profilo continuamente, ma a quanto pare la vita sotterranea della città è ripresa. E a sorpresa un ruolo fondamentale in questa ripresa ce l’ha TikTok, la piattaforma social preferita dalle generazioni più giovani, che sono tornati a raccontare le strade di New York con la creatività di sempre. Ma in cosa consiste questa rinascita? E cosa raccontano i ragazzi della città?
TikTok is Obsessed With New York City, Rightfully So
Bonus
Dopo sei stagioni è giunta alla conclusione la serie “Better call Saul”, spin-off dell’ugualmente celebre “Breaking bad” e scritta dallo stesso autore, Vince Gilligan. Quattordici anni ci sono voluti per costruire questa nuova dimensione televisiva che ha creato personaggi memorabili e cambiato per sempre la storia della televisione mondiale; i critici sono concordi nel definire James McGill uno dei migliori personaggi della storia della tv, più forse anche di Walter White. In questa lunga intervista per il New Yorker, Gilligan racconta il lavoro di scrittura di questi ultimi anni e il futuro dei suoi progetti ora che ha salutato per sempre Albuquerque e i suoi protagonisti.
Vince Gilligan wants to write a good guy
L’esperienza Speak
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